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Il check-in è morto: esplorate! Così cambieranno Foursquare e Google

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Comunicare un territorio non è una cosa semplice. Bisogna mettere in gioco idee sempre nuove, usare nuovi strumenti per comunicare e coinvolgere le persone.

Internet diventa fondamentale per arrivare a centrare l’obiettivo, a patto che la nostra visione di internet vada oltre il “medium”, lo strumento che porta la comunicazione da un polo all’altro, abbracciando la visione di internet come rete di persone.

Se si vive il territorio così come si vive la rete, le connessioni fisiche e quelle mediate dallo strumento non hanno più confini e diventano indipendenti dal medium.

Solo con questo modo di approcciare la rete, anche il territorio esce dai propri confini ed inizia a comunicare con la voce delle persone che lo vivono.

Da questo modo di vedere e vivere internet, Matteo Piselli, conosciuto online come Ibrido Digitale, ha dato vita a “Umbria in Pin”.

“Un progetto collettivo, 92 persone, 92 luoghi, 92 visioni frammentate di una sola terra, la mia adorata Umbria”. Così Matteo presenta la board geolocalizzata e condivisa “Umbria in Pin” ed è in queste parole che troviamo il significato del progetto.

Il progetto è basato sulla geolocalizzazione di immagini: Pinterest e Foursquare sono gli strumenti funzionali allo scopo di “Umbria in Pin”, che non è quello di raccontare un territoriorio, ma di “farlo incontrare” attraverso le persone.

Questo progetto rappresenta nel panorama italiano un caso studio peculiare, ma la tecnologia si sta evolvendo molto velocemente, offrendoci sempre maggiori possibilità di incontro e di scoperta, ovvero di promozione territoriale, sfruttando la geolocalizzazione.

La Geolocalization sta cambiando non solo il panorama del Social Media Marketing, ma anche la visione dei Social Media da parte delle persone.

Pensiamo a Foursquare: il primo maggio Foursquare annuncia Swarm, dove la local search si tinge di social. “Il nuovo Foursquare sarà la fine del check-in, per concentrarsi esclusivamente sulla esplorazione e la scoperta, con il fine di posizionandosi come un vero Yelp-killer nella battaglia per fornire una grande Local Search”. È così che si presenta Swarm: rivelando una battaglia in corso per fornire la migliore esperienza possibile in termini di Local Search.

Chi, come me, ha provato Swarm, arriva a capire che lo strumento serve non tanto a comunicare luoghi, ma a far incontrare le persone. Chiaramente uno dei colossi coinvolti in questa battaglia è Google. Non mi riferisco tanto, o meglio soltanto, a Google Plus Local, ma guardo piuttosto a Google Now, il vero hub e cuore pulsante dei servizi Google.

Google Now abbatte la barriera tra online e offline ed offre un’esperienza più che personalizzata: un’esperienza “privata”. Un’esperienza privata che è possibile condividere.

Non ha importanza chi vincerà la battiglia, anche se io immagino Google acquisire Swarm. L’importante è saper usare la geolocalizzazione con uno scopo e con creatività, come ha fatto Umbria in Pin.

Perugia, 12 giugno 2014MICHAELA MATICHECCHIA

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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