Il futuro normale di Bruxelles ; ANTONIO AMENDOLA

lifestyle

Bruxelles tornerà a bruxellare, parafrasando la celebre canzone di Jaques Brel.

Arrabbiato e rattristato. Non rassegnato

Vivo qui da tempo ormai. È diventata casa e mi ci trovo bene. Nonostante le mille contraddizioni e situazioni tipicamente surreali, è la nostra capitale. Dal 21 mattina non fanno altro che chiedermi fotografie, immagini della Bruxelles ferita, stuprata. Non ne ho e non ho voglia di scattare oggi. Non è il momento di Shoot4Change. Noi arriveremo più tardi, quando gli ultimi riflettori si saranno spenti.

Ve la descrivo con un’immagine “raccontata“. Una grande piazza deserta all’ora di pranzo, normalmente congestionata. Ristoranti chiusi, normalmente pieni. Negozi di cioccolato con cartelli che chiedono scusa alla “gentile clientela”.

credits by Antonio Amendola

Reagire con pacifica normalità

Eppure un ristorante aperto c’è.

Ed è pieno di gente. Ho pranzato lì poco fa. E non perché non avessi nulla a casa ma perché è l’unica cosa ragionevole che possiamo fare: reagire con una pacifica, lenta ma inesorabile normalità.

Bruxelles è una città sotto attacco ma non è in guerra. Questo deve essere chiaro, perché altrimenti non andremo da nessuna parte e la guerra – davvero – ce la porteremo noi in casa. La polizia e le autorità oggi hanno fatto e stanno facendo un lavoro straordinario. Stanno garantendo l’ordine e gestendo una situazione che può facilmente degenerare in psicosi collettiva e caccia alle streghe.

Siamo tutti in lockdown ma il mio pensiero è a quell’unico ristorante aperto nella grande piazza vuota. Si riparte da lì.

Contateci. Torneremo a prendere Bruxelles amabilmente in giro.

In questi mesi ci siamo abituati a una nuova normalità. Controllare quotidianamente il livello di allerta, equivale ormai a controllare le previsioni del tempo. Il cosiddetto “livello 3” è il nuovo “cielo grigio e occasionali piovaschi”. Routine. Le pattuglie di militari, ormai, sono figure quasi famigliari. Ci si da quasi del tu. Oggi, forse, le cose cambiano e l’asticella salirà ancora più in alto.

Sono arrabbiato, rattristato, frustrato ma non rassegnato. Ma, sì, faremo tornare Bruxelles a bruxellare, come direbbe Jaques Brel. Nonostante, da oggi, un “livello 4”. Ma adesso è anche uscito un bel sole.

I tempi cambiano. Per tutti.

ANTONIO AMENDOLA

From BrusselsWithLove

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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