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Il futuro sostenibile del trasporto marittimo: nuove regole per le navi

Dal 2028, le navi dovranno adottare combustibili a minore intensità di carbonio.

Navi sostenibili in un porto moderno
Scopri come le nuove regole stanno trasformando il trasporto marittimo.

Un cambiamento necessario per il settore marittimo

Il trasporto marittimo, uno dei settori più inquinanti al mondo, sta per affrontare una trasformazione significativa. A partire dal 2028, tutte le navi dovranno adottare un mix di combustibili a minore intensità di carbonio, oppure affrontare sanzioni economiche. Questa decisione, approvata dall’Organizzazione marittima internazionale (IMO), rappresenta un passo cruciale verso la sostenibilità ambientale nel settore marittimo.

Le nuove normative e le sanzioni previste

Le nuove regole stabiliscono che le navi che non utilizzeranno combustibili più puliti dovranno pagare una tassa di 380 dollari per tonnellata sulle emissioni più elevate e 100 dollari sulle emissioni rimanenti oltre una soglia prestabilita. Questo sistema di tassazione ha lo scopo di incentivare l’adozione di pratiche più sostenibili e di ridurre l’impatto ambientale del trasporto marittimo.

Tuttavia, molti esperti avvertono che queste misure potrebbero non essere sufficienti per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’IMO.

Le sfide dell’implementazione

Nonostante l’approvazione delle nuove normative, il percorso verso un trasporto marittimo sostenibile non sarà privo di ostacoli. Le forti opposizioni da parte di alcuni paesi produttori di petrolio, come Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, hanno complicato le discussioni. La necessità di trovare un compromesso ha portato a un voto, con 63 paesi a favore e 16 contrari. Questo scenario evidenzia le difficoltà nel raggiungere un consenso globale su questioni ambientali cruciali.

Il futuro del gas naturale liquefatto

Il gas naturale liquefatto (GNL) sarà inizialmente accettato come combustibile, ma le normative prevedono che questo combustibile fossile sarà progressivamente penalizzato nel corso degli anni 2030.

Gli armatori, che investono enormi somme per costruire navi destinate a durare decenni, potrebbero trovarsi in difficoltà se le politiche energetiche cambiano rapidamente. La transizione verso combustibili più puliti richiederà tempo e investimenti significativi.

Finanziamenti per la transizione energetica

Il compromesso raggiunto potrebbe generare tra i 30 e i 40 miliardi di dollari entro il 2030, con l’obiettivo di finanziare l’adozione di tecnologie energetiche pulite nel settore marittimo. Questo fondo potrebbe rappresentare un’opportunità per sviluppare soluzioni innovative e sostenibili, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale delle navi. Tuttavia, è fondamentale che i paesi coinvolti garantiscano trasparenza e inclusione nel processo decisionale, specialmente per le nazioni insulari del Pacifico, che hanno espresso preoccupazioni riguardo alla loro esclusione dalle negoziazioni.

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