In un bel libro pubblicato quest’anno da Einaudi, “Le nuove vie della scoperta scientifica” (il libro è meglio del titolo italiano, traduzione un po’ legnosa di “Reinventing Discovery“), Michael Nielsen ci racconta che il futuro della scienza passerà per la capacità di sfruttare l’intelligenza collettiva. Un bel modo per mandare una volta per tutte in soffitta (se ce n’era bisogno) lo stereotipo dello scienziato geniale e solitario che lavora chiuso nella sua stanza fino al momento del fatidico Eureka. Fare