La scomparsa di Ryan Borgwardt
Il caso di Ryan Borgwardt, un kayakista di 45 anni, ha catturato l’attenzione della comunità di Green Lake, Wisconsin. Inizialmente segnalato come scomparso il 12 agosto, Borgwardt ha fatto scattare una serie di ricerche che hanno coinvolto le autorità locali per oltre un mese. Durante le operazioni di ricerca, sono stati rinvenuti il suo kayak, un giubbotto di salvataggio e una canna da pesca, mentre il suo veicolo è stato trovato al molo di lancio. Tuttavia, le indagini hanno preso una piega inaspettata quando sono emerse nuove prove che suggerivano che Borgwardt potesse aver simulato la propria morte.
Indizi inquietanti
Secondo le dichiarazioni dello sceriffo Mark Podoll, le indagini hanno rivelato che Borgwardt aveva ottenuto un secondo passaporto e aveva cancellato i dati dal suo computer e dalla sua cronologia di navigazione il giorno della sua scomparsa.
Inoltre, ha stipulato una polizza assicurativa sulla vita di 375.000 dollari e ha acquistato una carta regalo per compagnie aeree. Questi elementi hanno sollevato sospetti sulla sua reale intenzione di scomparire. “A causa di queste scoperte, eravamo certi che Ryan non fosse nel nostro lago”, ha affermato lo sceriffo Podoll.
Un legame misterioso
Le indagini hanno anche rivelato che Borgwardt era in contatto con una donna originaria dell’Uzbekistan, un paese dell’Asia centrale con circa 36 milioni di abitanti. Questo legame ha ulteriormente complicato la situazione, portando le autorità a chiedere a Borgwardt di tornare a casa dalla sua famiglia. La comunità locale è rimasta scossa da questa vicenda, che ha sollevato interrogativi sulla verità dietro la scomparsa del kayakista.
Se Borgwardt dovesse tornare, potrebbe affrontare delle conseguenze legali per le centinaia di ore di ricerca spese per trovarlo.
