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Il nucleare e l’intelligenza artificiale: una corsa all’oro tecnologica

Le grandi aziende tech puntano sul nucleare per soddisfare la crescente domanda energetica.

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Il contesto attuale delle emissioni aziendali

Negli ultimi anni, le emissioni di gas serra delle grandi aziende tecnologiche sono aumentate in modo preoccupante. Secondo un report di Google, le sue emissioni sono cresciute del 48% negli ultimi cinque anni, mentre Microsoft ha registrato un incremento del 30% rispetto al 2020. Anche Amazon, nonostante una riduzione apparente del 3% tra il 2023 e il 2024, ha visto un aumento del 34% rispetto al 2019. Questi dati evidenziano una tendenza allarmante, che sembra essere legata all’uso crescente dell’intelligenza artificiale generativa, la quale richiede enormi quantità di energia per il suo funzionamento.

Il nucleare come soluzione energetica

In questo contesto, le aziende tech stanno cercando soluzioni alternative per soddisfare la loro crescente domanda energetica.

Google ha recentemente stretto una partnership con Kairos Power, una società specializzata nello sviluppo di piccoli reattori modulari. Questo accordo mira a sviluppare tecnologie nucleari che possano fornire energia in modo pulito e affidabile. Allo stesso modo, Microsoft ha siglato un accordo con Constellation Energy per acquistare energia da un impianto nucleare, Three Miles Island, la cui riapertura è prevista per il 2028. Queste iniziative pongono il nucleare al centro del dibattito sull’energia sostenibile, nonostante i rischi storici associati a questa fonte.

Investimenti nel futuro dell’energia nucleare

Un attore chiave in questa corsa all’energia nucleare è Sam Altman, fondatore di OpenAI, che ha investito in startup come Helion e Oklo. Helion punta a sviluppare una centrale a fusione nucleare entro il 2028, un obiettivo ambizioso che solleva dubbi tra gli esperti.

Oklo, d’altra parte, mira a creare un reattore nucleare più efficiente, ma le sue promesse di profitto immediato attraverso una Spac sollevano interrogativi sulla sostenibilità dei suoi progetti. La domanda rimane: Altman investe in queste tecnologie per il loro potenziale reale o per opportunità di guadagno a breve termine? La risposta potrebbe rivelare molto sulla direzione futura dell’energia nucleare e sull’impatto ambientale delle tecnologie emergenti.

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