Il pangasio, un pesce d’acqua dolce proveniente dai principali bacini del Sud-Est asiatico, è diventato rapidamente uno degli argomenti più discussi in ambito alimentare. Anche in Italia, così come in altri mercati, si è assistito alla sua veloce diffusione nel nostro regime alimentare quotidiano. Il merito va anche al suo sapore del pangasio, delicato ed equilibrato, dunque facilmente utilizzabile per la preparazione di diverse ricette.
Le caratteristiche del pangasio
Per quanto attiene al consumo, gli esperti consigliano al massimo una porzione di pangasio di 150 grammi per due o tre volte a settimana, in modo da favorire quelle pratiche salutari che valorizzano equilibrio e varietà nella dieta, due elementi fondamentali in un’alimentazione che possa dirsi sana e sicura.
Analizzando i fattori nutrizionali, il pangasio è apprezzabile per il suo basso apporto calorico: infatti, il totale di calorie per porzione è pari a circa 75 kilocalorie per 100 gr, come è possibile leggere in questo approfondimento di ASC. In altre parole, ci si trova di fronte ad un alimento perfetto per chi ha l’esigenza di adottare una dieta ipocalorica. Ad esempio con le persone che desiderano perdere peso o che hanno necessità di seguire una dieta ipocalorica.
Al di là del basso apporto calorico, il pangasio fornisce un apporto proteico compreso tra i 14 e i 16 grammi di proteine, e si caratterizza per un profilo lipidico notevolmente basso, con dei livelli di grassi che oscillano tra gli 1,8 e i 2,2 grammi. Inoltre, la presenza degli acidi grassi polinsaturi Omega 3 (pur non essendo molto ampia) offre ulteriori i benefici al nostro sistema cardiovascolare, ed alle funzionalità cognitive.
La sicurezza e la certificazione ASC
La sicurezza alimentare del pangasio non lascia spazio a dubbi, soprattutto se si acquista un prodotto certificato da ASC (Aquaculture Stewardship Council). In altre parole, la presenza di questo bollino, garantisce al 100% la provenienza del pangasio da allevamenti non intensivi e gestiti in modo responsabile. Inoltre, la certificazione in questione assicura altri elementi fondamentali, come la sostenibilità e l’etica dell’intera filiera produttiva.
ASC è un’organizzazione indipendente, che ha posto criteri rigidi per l’acquacoltura sostenibile, il cui rispetto è necessario per ottenerne la certificazione. Questi standard hanno l’obiettivo di minimizzare l’impatto sociale e ambientale degli allevamenti ittici, così da garantire uno sviluppo dei pesci in armonia con la Natura e rispettoso delle comunità locali.
I prodotti con il logo ASC, raffigurante un pesce stilizzato bianco su uno sfondo verde acqua, sono inoltre tracciabili, e vengono realizzati nel rispetto dei diritti dei lavoratori e del benessere dei consumatori. Ovviamente, una grandissima attenzione è posta anche sul benessere dell’animale: in tal senso, ASC impone regole molto precise rispetto alle acque, che vengono scrupolosamente controllate, e rispetto anche al trattamento degli animali stessi. Degno di nota rispetto a questo ultimo punto è il fatto che non è consentito negli allevamenti ASC l’utilizzo di antibiotici di alcun tipo a l’alimentazione quotidiana dei pesci è altresì regolamentata, selezionando accuratamente il tipo di cibo che può essere somministrato.
Tutto ciò mira a contrastare la piaga degli allevamenti intensivi ad alto impatto ambientale e sociale, attraverso un’acquacultura basata su determinati principi legati alla biodiversità. Per questi motivi è necessario ricordare ai consumatori soltanto attraverso l’acquisto di prodotti con la certificazione dell’Aquaculture Stewardship Council è pssibile preservare ambiente e qualità della filiera.