Le nuove restrizioni per il Pride di Budapest
Il Pride di Budapest, uno degli eventi più attesi della comunità LGBTQ+ in Ungheria, si trova ad affrontare nuove sfide per l’edizione del 2025. Secondo quanto annunciato da Gergely Gulyás, capo di gabinetto del primo ministro Viktor Orbán, l’evento potrebbe svolgersi in “luoghi chiusi” piuttosto che lungo il tradizionale percorso nel centro della città. Questa decisione è stata giustificata con la necessità di “tutelare i bambini”, un argomento che ha suscitato forti polemiche tra i membri della comunità e i sostenitori dei diritti civili.
Reazioni della comunità e delle autorità
In risposta alle dichiarazioni del governo, i rappresentanti della comunità LGBTQ+ hanno sottolineato che il Pride è un evento family friendly, progettato per essere inclusivo e non rappresenta alcuna minaccia per i minori.
Tuttavia, le parole di Orbán, che ha definito il Pride “uno spreco di denaro e tempo”, sollevano interrogativi sulla reale intenzione del governo di limitare l’accesso e la visibilità dell’evento. La storia recente del Pride di Budapest è segnata da tentativi di ostacolo da parte delle autorità, che hanno imposto restrizioni burocratiche e divieti temporanei, mentre altre manifestazioni, come quelle neonaziste, continuano a ricevere il via libera.
Il contesto politico e le leggi controverse
La decisione di spostare il Pride all’interno di spazi chiusi si inserisce in un contesto di crescente repressione nei confronti della comunità LGBTQ+ in Ungheria. Nel 2021, il governo Orbán ha promulgato una legge che vieta la “promozione dell’omosessualità” tra i minori, limitando la possibilità di educazione sessuale e la diffusione di informazioni sui diritti LGBTQ+.
Queste misure hanno attirato l’attenzione della Commissione Europea, che ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Ungheria, ma la legge rimane in vigore nonostante le pressioni internazionali.
Prospettive future e polarizzazione politica
Il panorama politico ungherese si sta preparando per le elezioni del 2026, con Viktor Orbán e il suo partito Fidesz che affrontano una crescente concorrenza da parte di movimenti moderati come Tisza, che si dichiarano più aperti sui diritti civili. In questo clima di polarizzazione, le manifestazioni della comunità LGBTQ+ continuano a essere osteggiate, mentre eventi di estrema destra ricevono il sostegno delle autorità. La situazione del Pride di Budapest rappresenta quindi non solo una battaglia per i diritti civili, ma anche un riflesso delle tensioni politiche in corso nel paese.