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Il ruolo degli incubatori regionali. Il caso BI CUBE

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Oramai di incubatori, acceleratori, business plan competition per startup ve ne sono diversi anche in Italia. Forse qualche riflessione in più occorre farla, sul ruolo di ciascuno nell’ecosistema delle startup, e soprattutto sulla capacità di questi programmi di produrre effettivo valore per la nuova azienda.

E’ noto che creare una nuova azienda innovativa è una sfida molto complessa e le incertezze sono di diversa natura: tecnologica, di mercato, di proprietà intellettuale, di organizzazione, di commitment del team.

Gli studiosi di entrepreneurship la definiscono fundamental uncertainty e porta pochissime startup a crescere esponenzialmente, alcune a stabilizzarsi su valori medi di mercato, diverse a rinunciare. Per cui è un mestiere affascinante ma difficile e la famosa death valley è sempre dietro l’angolo.

I programmi (incubatori, acceleratori, ecc.) che lavorano a supporto delle startup devono porsi la questione del ruolo e dell’efficacia.

Volendo andare oltre l’effetto moda (‘non ci facciamo mancare un incubatore’), occorre badare ai valori economici creati dalle startup ‘incubate’ (fatturati e margini operativi, occupazione, capacità di fund raising, accordi commerciali, licensing, prodotti portati al mercato, tecnologie introdotte, ecc.).

In questo contesto, quale ruolo possono svolgere gli incubatori regionali? Tipicamente si tratta di strutture di matrice pubblica, che si propongono di incentivare l’ecosistema regionale delle startup. Queste strutture possono coprire un segmento importante nella creazione di imprese innovative:

  • essere la prima interfaccia di riferimento per chi vuole fare startup nella regione;
  • intervenire nelle fasi seminali a più alto rischio;
  • conferire un’etichetta di affidabilità alle nuove aziende;
  • ridurre i costi di scouting e due diligence per partner finanziari ed industriali ed attrarne gli investimenti;
  • rappresentare il programma di riferimento per una riconversione industriale del territorio;

In questo contesto si inserisce BI CUBE, Incubatore di Primo Miglio con l’obiettivo di creare nuove imprese innovative in Basilicata attraverso un percorso di validazione e sviluppo che consenta di trasformare un’idea con potenziale innovativo in un’azienda ad alto tasso di crescita.

Incubatore di Primo Miglio perché lavora nelle fasi embrionali dell’idea con gruppi di sviluppo, ovvero aspiranti imprenditori che prima di costituire la società vogliono verificarne la sostenibilità tecnico-economica. BI CUBE opera in Basilicata, come servizio di Basilicata Innovazione, struttura voluta dalla Regione Basilicata con la gestione di AREA Science Park, di cui utilizza il modello di incubazione messo a punto a Trieste attraverso Innovation Factory, società in house di AREA.

Nei mesi di incubazione il gruppo di sviluppo, costituito dagli aspiranti imprenditori ed i tutor di BI CUBE, si occupa di:

  • messa a punto del prototipo, validandolo comparativamente con i prodotti concorrenti;
  • validazione del business model;
  • tutela della proprietà intellettuale;
  • individuazione dei primi clienti e partner.

La proposta di BI CUBE è basata su alcuni capisaldi, quali:

  • Co-makership: aspiranti imprenditori e BI CUBE lavorano insieme alla costruzione del progetto imprenditoriale;
  • Tutorship: per ciascuna idea imprenditoriale un tutor, con competenze complementari a quelle tecniche dell’aspirante imprenditore, entra a far parte del progetto;
  • Strumenti di technology e business intelligence.

    BI CUBE utilizza database di business intelligence, che consentono di acquisire informazioni sui trend tecnologico-commerciali e sui deal realizzati a livello internazionale;

  • Anteriorità brevettuale. Laddove l’idea imprenditoriale opera in settori rilevanti in termini di proprietà industriale, l’Ufficio studi ed informazione brevettuale di Basilicata Innovazione dispone di competenze e database per verificare la novità del trovato;
  • Budget finalizzato. BI CUBE mette a disposizione dei gruppi di sviluppo incubati un budget di tipo seed, per acquisire sul mercato ulteriori competenze, strumenti e servizi funzionali alla validazione tecnico-commerciale dell’idea;
  • Spazi adeguatamente attrezzati. BI CUBE dispone di alcuni spazi per gli incubati, non solo per evitare i costi di ufficio, ma soprattutto affinchè la prossimità fisica favorisca lo scambio di idee ed il ‘meticciamento’ di competenze sul progetto;
  • Networking, con imprese e fondi di venture capital.

Qualora dopo i mesi di incubazione, le verifiche tecnico-commerciali definite nel piano di attività con relative milestones risultino positive e soprattutto si siano individuati i primi clienti/partner interessati alla start-up, gli imprenditori costituiscono la società, e BI CUBE partecipa acquisendo una limitata quota di minoranza, in qualche modo commisurata all’impegno finanziario sostenuto.

Oggi BI CUBE sta lavorando con potenziali startup, nei settori ict per applicazioni industriali, internet, tecnologie additive, food, tecnologie al plasma. In particolare:

  • Additive Technologies for Manufacturing. Impiego delle tecnologie additive nell’ambito della meccanica di precisione;
  • CFDInnova. Applicazioni delle tecniche della fluidodinamica prevalentemente nel settore food, attraverso l’offerta di soluzioni on demand e via web;
    • Equiltheta. Software, sotto forma di codici di calcolo e tool box applicativi, funzionali all’utilizzo delle tecnologie al plasma (gas ionizzati) in diversi processi ed applicazioni industriali;
    • Solethen. Simulazione numerica e modellazione matematica per la progettazione di prodotto e l’ottimizzazione di processo prevalentemente a supporto delle piccole e medie imprese;
    • Waway. Innovativa piattaforma web di travel management che permette agli utenti di organizzare e condividere viaggi di gruppo in occasione di eventi aggregativi ed alle aziende di travel services di presentare offerte mirate a gruppi di viaggiatori.

BI CUBE è sempre aperto per lavorare su idee imprenditoriali innovative: una mail, una telefonata ed organizziamo un primo meeting in cui chiunque può presentare il proprio business dream!

Potenza, 10 Gennaio 2013

MICHELE PETRONE

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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