2016. Lunedì 9 maggio alle ore 13 e 12 minuti un puntino nero inizierà ad attraversare il Sole. È Mercurio, il più piccolo e più interno dei pianeti del sistema solare.
Grazie ad un perfetto allineamento con la Terra ed il Sole, Mercurio “transiterà” contro il Sole
E così il disco di Mercurio assorbirà una piccola frazione dell’emissione del Sole che avrà un buco scuro. Ci metterà circa 7 ore, ma noi non potremo vedere l’uscita che avverrà dopo il tramonto.
Uno spettacolo riservato solo a noi terrestri
Ipotetici marziani non vedrebbero un bel niente perché l’allineamento vale solo per la coppia Terra-Mercurio. Nonostante Mercurio impieghi solo 88 giorni a completare la sua orbita intorno al Sole, l’allineamento si verifica abbastanza raramente: parliamo di 13-14 volte per secolo e rigorosamente solo nei mesi di maggio e novembre quando i piani delle orbite della Terra e di Mercurio si intersecano (l’orbita di Mercurio è inclinata di qualche grado rispetto a quella della Terra).
Cercate un calcolatore delle posizioni dei pianeti del sistema solare e divertitevi a vedere la danza dei pianeti.Quello che sembra così semplice con un simulatore 3D, diventa subito complicato se chiediamo di avere la visione terracentrica, quella riservata a noi terrestri. Siamo in un sistema di riferimento che si muove e la posizione (sempre mutevole) degli altri pianeti è la combinazione tra il nostro movimento ed il loro spostamento. Per questo, nei secoli passati, è stato molto difficile capire chi girava intorno a chi e, per più di 1000 anni, si è creduto che tutti i corpi celesti girassero intorno alla Terra.
Una rivoluzione Copernicana
Tutto sommato la Terra è la nostra casa e gli esseri umani sono sempre stati inclini a pensare di essere al centro dell’Universo.
Ma ci volle l’audacia intellettuale di Copernico, seguita dalla caparbia battaglia di Galileo, accoppiata con l’abilità matematica di Keplero per smontare il paradigma che il Sole girasse intorno alla Terra.
Fu Keplero nel 1629 il primo a calcolare (ovviamente a mano) la data prevista per il transito di Mercurio e di Venere.
Secondo Keplero, Mercurio sarebbe passato davanti al Sole il 7 novembre 1631. Oltre ad essere un esempio di eccezionale maestria matematica, la previsione metteva alla prova la correttezza dell’interpretazione eliocentrica copernicana perché solo i pianeti interni possono transitare sul Sole. Marte e Giove che hanno orbite esterne a quelle della Terra non possono passare tra la Terra e il Sole. Nella nostra visione terracentrica, in caso di allineamento, i pianeti esterni spariscono temporaneamente dietro al Sole.
Keplero, che viveva a Praga, non aveva avuto problemi a pubblicare questa previsione, mentre Galileo che viveva a Firenze, era già stato ammonito duramente nel 1616 e sarebbe poi stato condannato nel 1632 dal tribunale dell’Inquisizione per avere sostenuto e insegnato la teoria copernicana.
La battaglia tra la Scienza e la Religione
Nell’Europa del Nord, in parte protestante e decisamente più lontana da Roma, la situazione era meno tesa e il francese Pierre Gassendi decise di provare a fare l’osservazione.
Prima di tutto, sapendo che il Sole non può essere osservato a occhio nudo, né tantomeno puntato con un cannocchiale (l’ultimo grido della tecnologia del tempo) Gassendi si costruì una stanza oscurata nella quale faceva entrare un solo raggio di sole che, passando attraverso l’occhiale di Galileo usato al contrario, proiettava l’immagine del sole su un foglio di carta. In questo modo si poteva osservare la superficie del Sole senza correre rischi. Seguendo il consiglio di Keplero (che era conscio della limitata precisione dei suoi calcoli) cercò di guardare il Sole anche il 5 e 6 Novembre ma ebbe poca fortuna con il meteo.
L’autunno parigino fu più clemente il 7, quando alle 9 del mattino riuscì a vedere l’immagine del Sole con un piccolo puntino nero che pensò essere una piccola macchia solare. Le nuvole si chiusero per riaprirsi alle 10 mostrando il puntino in una posizione diversa. Dal momento che le macchie solari si spostano molto lentamente, Gassendi concluse che doveva proprio essere Mercurio. La cosa lo entusiasmò e scrisse “Lo scaltro Mercurio…. non è potuto fuggire senza essere scoperto, io l’ho trovato e l’ho visto; quello che non è capitato a nessuno prima di me, il 7 novembre 1631, al mattino.
Il pomeriggio del 9 maggio anche noi, come Gassendi, dobbiamo sperare nel cielo limpido.
Tuttavia, non è il caso di stare con il naso all’insù : il transito di Mercurio non è un fenomeno visibile ad occhio nudo.La macchia è molto piccola (le dimensioni angolari di Mercurio sono un centosessantesimo del Sole)
Figura relativa al transito del 2006 dove si vede Mercurio, nel centro e tre macchie solari all’estrema destra e sinistra del disco solare.
Per poterla osservare, occorrono strumenti equipaggiati con solidi filtri solari.
A meno di seguire il metodo Gassendi, le osservazioni fai da te sono assolutamente da evitare perché guardare il Sole è sempre potenzialmente pericoloso, meglio rivolgersi a professionisti in osservatori e planetari che organizzeranno eventi pubblici. In caso di tempo incerto (o di attacco di pigrizia) connettetevi con il sito dell’INAF che vi assicurerà una visione ottimale.
Avete tutto il pomeriggio per gettare un occhio al procedere di Mercurio. Non vorrete certo perdervi la prova sicura che la Terra gira intorno al Sole. La prossima opportunità sarà tra qualche anno.