Illumia e il telemarketing selvaggio
La società Illumia, attiva nel settore della fornitura di energia elettrica e gas, è stata recentemente sanzionata dal Garante per la protezione dei dati personali con una multa di 678.897 euro. Questa decisione è il risultato di un’indagine avviata a seguito di reclami da parte di utenti che hanno segnalato pratiche di telemarketing non conformi alle normative vigenti.
In particolare, uno dei reclami riguardava un contatto telefonico ricevuto su un numero mobile, nonostante l’utente fosse regolarmente iscritto al Registro Pubblico delle Opposizioni. Un altro caso ha visto un contatto da parte di un rappresentante commerciale di Illumia, il quale era a conoscenza della richiesta di passaggio a un’altra compagnia, ma ha tentato di convincere l’utente a sottoscrivere un nuovo contratto con Illumia.
Violazioni del GDPR e mancanza di controlli
Durante l’indagine, il Garante ha riscontrato ben cinque violazioni del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). Tra queste, spicca l’assenza di una base giuridica adeguata per le chiamate promozionali effettuate, la mancanza di controlli lungo tutta la filiera e un ritardo significativo nell’implementazione di misure tecnico-organizzative necessarie per garantire la conformità alle normative.
In entrambi i casi analizzati, il numero chiamante non risultava iscritto al Registro degli Operatori della Comunicazione (ROC), il che ha ulteriormente aggravato la situazione. Il Garante ha quindi imposto a Illumia il divieto di ulteriore trattamento dei dati dei reclamanti, evidenziando la gravità delle violazioni commesse.
Le conseguenze per Illumia
Oltre alla sanzione pecuniaria, Illumia è stata obbligata ad adottare misure tecniche e organizzative adeguate per garantire una corretta selezione e vigilanza sulle agenzie esterne coinvolte nelle attività promozionali.
La società dovrà implementare accorgimenti per prevenire il rischio di attivazione di contratti di fornitura derivanti da contatti promozionali illeciti.
La sanzione di 678.897 euro è stata calcolata tenendo conto della gravità e della durata delle violazioni, nonché del fatturato della società e del numero elevato di agenzie coinvolte su tutto il territorio nazionale. Questo caso rappresenta un importante monito per tutte le aziende che operano nel settore del telemarketing, sottolineando l’importanza di rispettare le normative sulla protezione dei dati e di garantire la privacy degli utenti.