“Vogliamo la banda larga! Ce lo chiedono i nostri giovani!” Così titolava il giornale locale, ormai 5 anni fa, parlando del digital divide che affliggeva la zona pedemontana in cui vivo. Rilessi il titolo un paio di volte e sentii crescere una rabbia propositiva, una foga stanca dello status quo, giusta per decidere di provare con tutto me stesso a fare qualcosa. No, la banda larga non era un giochetto, un capriccio ludico richiesto “dai nostri giovani” come faceva intendere