Ascoltando Simone Puksic l’ottimismo è il filo che unisce domande e risposte, una preziosa collana di obiettivi raggiunti, e promesse mantenute, secondo il Presidente di Insiel S.p.A., la società ICT in house della Regione Friuli Venezia Giulia. Puksic descrive un tassello dopo l’altro il mosaico dell’innovazione digitale della sua regione, di cui SPID è parte fondamentale.
“Entro l’estate forniremo la fibra ottica a tutti, raggiungendo ogni angolo della regione con 2.200 km di cablatura. Un’infrastruttura pubblica unica nel panorama nazionale, alla quale aggiungere i 60 servizi della Pubblica Amministrazione disponibili online nei nostri comuni, 18 dei quali già collegati al Sistema Unico di identità Digitale (SPID)”.
Dalle mense all’anagrafe canina, si fa tutto con SPID
Mense scolastiche, pagamenti on-line, gestione del medico curante, anagrafe canina, sono solo alcuni dei servizi accessibili con SPID (tutti nel sito dei servizi regionali), ma entro il 2016, assicura Puksic, ci saranno tutti.
Un trend positivo trainato da una visione chiara di come il futuro deve trasformarsi in presente: “Quando la politica prende una strada con decisione, poi tutti si allineano. Tre anni fa in Friuli Venezia Giulia abbiamo accolto gli obiettivi dell’Agenda Digitale con grande entusiasmo, decidendo di spingere forte sull’acceleratore e di seguire assieme ad Agid tutti i passaggi previsti per l’adozione di SPID”.
Da queste parti il carattere dell’ambizione è cauto e riservato, ma solido, come i progetti ai quali si lavora e che a volte si rafforzano a vicenda, come in questo caso: “Dal punto di vista tecnico realizzare SPID non è stato particolarmente complesso, perché avevamo già disposto in passato un sistema analogo di identificazione online ai servizi, chiamato Login FVG, utilizzato da circa 30.000 cittadini.
Ragione per cui anche i costi sono stati contenuti”.
Insomma, in Friuli Venezia Giulia col digitale si fa sul serio, e l’idea di rendere disponibile un Sistema Pubblico di Identità Digitale, ovvero un insieme aperto di soggetti accreditati da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), è parsa sin dal principio, prioritaria. (Ricordiamo che gli Identity Provider certificati fino ad ora sono Infocert, Poste Italiane e TIM. Cittadini e imprese possono scegliere a piacimento quale fra questi utilizzare per ottenere le credenziali SPID). Una procedura che vuole semplificare la vitta di tutti, una password unica che permetta accessi ai servizi sicuri e rispettosi della privacy.
Ma al di là delle ambizioni e delle speranze, SPID in Friuli Venezia Giulia sta funzionando? E soprattutto, che fare per accelerarne l’adozione?
“Tecnicamente parlando bisogna che si risolva qualche problema di sign-on che consenta ai cittadini una sola autentificazione.
Per quel che riguarda la nostra regione, nello specifico, non abbiamo ancora dati disponibili sul numero delle identità digitali erogate – commenta Puksic -, ma le sensazioni sono molto positive. Un certo tipo di informazione era già stata fornita ai tempi di Login FVG, perciò in molti erano preparati. Servirà un’osservazione di lungo periodo per trarre delle considerazioni approfondite, tuttavia sappiamo che in molti casi il digitale è percepito come una complicazione.
L’introduzione di uno switch off obbligatorio sull’intero territorio nazionale sarebbe l’unica chiave di volta davvero decisiva per l’adozione di SPID.
Ma soprattutto i cittadini devono percepire questa opportunità semplicemente come più conveniente rispetto alla condizione attuale; solo così potremo sconfiggere le resistenze culturali”.
Per parlare di SPID però, è necessario definire un nuovo modello di business dei servizi, dalle prospettive ancora imprecisate e imprevedibili, specialmente per quel che riguarda i costi, e il mantenimento dell’attuale gratuità.
“Valutare l’impatto economico di SPID in termini di costi è difficilissimo per ora – commenta il Presidente di Insiel -, dipenderà dalla scalabilità de progetto e dal numero di identità digitali uniche che verranno rilasciate. Nei cittadini ci sono grandi aspettative per i servizi che saranno resi disponibili con SPID, ora tutte le amministrazioni devono accelerare per collegare il più alto numero di servizi, in tempi brevi. L’erogazione gratuita anche dopo i 24 mesi è auspicabile, ma resta un tema controverso. Bisognerà capire se il modello è sostenibile, ma attualmente nessun lo può sapere con certezza. La capacità degli Identity Provider di formulare delle vere e proprie policy di sconti e offerte, per incentivare i clienti ad aderire, potrebbe essere un punto di svolta importante”.