Un’azienda sotto scrutinio
TP-Link, nota per i suoi dispositivi di rete a basso costo, è attualmente al centro di un’indagine condotta dalle autorità statunitensi. Questa indagine, avviata a fine 2024, mira a verificare se la nuova TP-Link Systems abbia effettivamente interrotto tutti i legami con la Cina, in modo da garantire che non rappresenti più un pericolo per la sicurezza nazionale. La questione è particolarmente rilevante in un contesto globale in cui le tensioni tra Stati Uniti e Cina continuano a crescere.
Storia e sviluppo di TP-Link
Fondata nel 1996 dai fratelli Cliff e Jeffrey Chao, TP-Link ha la sua sede principale a Shenzhen, in Cina. Nel 2008, Jeffrey Chao ha avviato TP-Link USA, che successivamente è diventata TP-Link Systems, con sede a Irvine, California.
Recentemente, l’azienda ha completato una ristrutturazione che ha portato alla separazione delle due entità, con un investimento di circa 700 milioni di dollari per costruire una nuova fabbrica e un centro di ricerca e sviluppo negli Stati Uniti. Tuttavia, nonostante questi sforzi, le autorità statunitensi hanno sollevato preoccupazioni riguardo ai legami ancora esistenti con la Cina.
Le preoccupazioni delle autorità statunitensi
Durante un’intervista con Bloomberg, Jeffrey Chao ha affermato che TP-Link Systems vende dispositivi di rete esclusivamente a clienti statunitensi e all’estero, affermando di non avere più legami con la Cina. Tuttavia, è emerso che molte attività di ricerca e produzione rimangono in Cina, con i dispositivi importati negli Stati Uniti assemblati in un hub a Shenzhen.
Quasi la metà dei componenti utilizzati per la produzione in Vietnam proviene dalla Cina, il che ha sollevato ulteriori dubbi sulla reale indipendenza dell’azienda. Le autorità statunitensi temono che queste vulnerabilità possano consentire al governo cinese di spiare i cittadini americani, aumentando così il rischio di un possibile divieto di operare negli Stati Uniti per TP-Link Systems.
Implicazioni per la sicurezza nazionale
La situazione di TP-Link è complicata ulteriormente dal fatto che i router dell’azienda sono stati utilizzati da cybercriminali per attaccare infrastrutture critiche negli Stati Uniti. Questo legame con attività illecite ha spinto le autorità a esaminare con maggiore attenzione le pratiche aziendali di TP-Link. Se l’indagine dovesse confermare che l’azienda rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale, TP-Link Systems potrebbe affrontare gravi conseguenze, inclusa la possibilità di un divieto di operare nel mercato statunitense.
La questione solleva interrogativi non solo sulla sicurezza dei dispositivi di rete, ma anche sulla fiducia dei consumatori nei confronti delle aziende tecnologiche cinesi.