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Inflazione raggiunge picco record degli ultimi 30 anni: la risposta delle aziende

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L’inflazione ha raggiunto il picco più alto registrato negli ultimi 30 anni. Ecco un modo in cui le aziende stanno affrontando la situazione.

Inflazione raggiunge picco record degli ultimi 30 anni: la risposta delle aziende

Con l’aumento dei prezzi evidenziato in tutti i settori del mercato, dalla benzina al cibo, le aziende stanno escogitando modi creativi per incrementare le loro risorse.

Con l’inflazione in aumento, infatti, si potrebbero dover fare dei grossi investimenti anticipati per far sopravvivere il proprio business.

L’indice dei prezzi al consumo, che misura il cambiamento medio dei prezzi che i consumatori pagano per un paniere di beni e servizi, è aumentato del 6,2% negli ultimi 12 mesi, il più alto dato registrato dal dicembre 1990, secondo quanto riferito nella giornata di mercoledì 10 novembre dall’U.S.

Bureau of Labor Statistics.

Nella giornata di martedì 9 novembre, inoltre, l’agenzia aveva riportato una crescita dell’8,6% su base annua nell’indice dei prezzi alla produzione, che misura del cambiamento dei prezzi medi di vendita registrati dai produttori, con un terzo dell’aumento di ottobre derivante da un’impennata dei prezzi della benzina.

Mentre i prezzi stanno lievitando da mesi, questi dati stanno mostrando alle aziende che è arrivato il momento di agire. Le società potrebbero aver già aumentato i prezzi, ma questo espediente da solo non compenserà completamente i danni arrecati dall’inflazione. Per difendersi da futuri shock dei prezzi, alcune aziende si stanno rivolgendo all’acquisto all’ingrosso.

La testimonianza di Gina Luari, proprietaria del ristorante Place 2 Be

In merito alle difficoltà generate dall’inflazione, Gina Luari, la proprietaria del ristorante del Place 2 Be, che attualmente ha tre sedi aperte nel Connecticut, ha dichiarato: “Potremmo perdere un paio di punti percentuali sul nostro margine, ma cercheremo di recuperarli comprando all’ingrosso cose di cui possiamo fare scorta, come borse e bicchieri da asporto. Prevediamo di perdere soldi per i costi del cibo, ma l’acquisto all’ingrosso di materiali ci aiuterà a compensarlo”.

Aziende, inflazione e prestiti

Un recente studio pubblicato dal sito di finanza personale MagnifyMoney di LendingTree ha mostrato che i consumatori possono risparmiare circa il 25 per cento quando comprano all’ingrosso e lo stesso può valere per le piccole imprese.

Naturalmente, comprare di più in una volta richiederà anche di spendere di più.

Ma, in previsione di costi futuri più alti, potrebbe avere più senso comprare ora che i prezzi appaiono più bassi. Dopo tutto, come l’economista Lawrence J. White ha recentemente osservato, l’inflazione non si stabilizzerà fino a quando i problemi della catena di approvvigionamento non saranno risolti, cosa che secondo gli esperti di logistica non avverrà fino al 2023.

Per consentire alle aziende questo tipo di investimento anticipato, si potrebbe aver bisogno di attingere alle proprie riserve. Oppure si può accedere a programmi di prestito dell’era pandemica: un prestito a basso interesse, infatti, può essere usato per acquisire l’inventario e acquistare forniture. Inoltre, si può anche attingere a un prestito di capitale d’esercizio esistente. In questo contesto, la spesa potrebbe essere difficile da gestire e ammortizzare nell’immediato presente ma potrebbe rappresentare una scelta strategica vincente per il futuro.

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Scritto da Ilaria Minucci

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