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InnovAction Lab:L’iniziativa no-profit per portare speranza ai giovani

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InnovAction Lab è nato per caso nel 2010, nel corso di una serie di chiacchierate tra me, Carlo Alberto Pratesi e Paolo Merialdo, come un esperimento del tutto estemporaneo dedicato a 48 studenti di Roma Tre, equamente divisi tra le facoltà di ingegneria ed economia. Nessuno di noi immaginava che tale esperimento si sarebbe ripetuto né, tantomeno, che sarebbe evoluto in quello che poi è diventato. E’ la storia della mia vita, della vita di ciascuno di noi, probabilmente: le cose hanno la tendenza a seguire il loro corso e spesso ci portano dove non ci aspettavamo di andare. In un famoso discorso Steve Jobs invitava ad unire i puntini e io credo che avesse ragione: è solo voltandoci indietro che diamo un senso coerente a quello che è avvenuto.

Nel momento in cui accade, invece, tale senso ci è sconosciuto e, spesso, ci muoviamo seguendo le nostre emozioni: paura per il futuro o determinazione, passione o calcolo, generosità o gelosia.

Quando alla fine del 2010 mi ritrovai a pensare a cosa veramente mi aveva reso felice nel corso dei miei ultimi trascorsi professionali, mi accorsi che la risposta era sorprendentemente semplice: InnovAction Lab. Quell’esperimento assurdo, con il quale in 5 settimane avevamo portato 48 perfetti sconosciuti a presentare un progetto imprenditoriale ad un panel di esperti non solo mi aveva divertito, ma per me aveva un senso profondo. Parlando con Paolo e Carlo Alberto mi accorsi che la cosa era vera anche per loro e fu presa la decisione: trasformare InnovAction Lab in un’iniziativa non profit, stabile e aperta a tutti.

Il passo successivo fu quello di cercare di renderla sostenibile finanziariamente. Non ci riuscimmo. Eppure lo facemmo ancora. E ancora in altre regioni. E ancora con altre iniziative come il Camp estivo, e ancora nel 2012, e ancora quest’anno. Una cosa talmente pazza da risultare incredibile. Eppure è così.

InnovAction Lab è per me molte cose: è il telefono che squilla e uno dei ragazzi mi chiede se mi va di bere qualcosa insieme; è il sorriso felice di Roberto Magnifico (che si è unito alla banda nel 2012 e nessuno, incluso lui, ha ancora capito perché); sono le sessioni di prova di presentazione dei progetti durante le quali i ragazzi capiscono cosa significhi essere criticati, e li vedi crescere come persone (chissenefrega delle startup, quelle sono solo il pretesto); sono le centinaia di persone in gamba che danno una mano, il vero valore del tutto, senza chiedere nulla in cambio (perché questo Paese è meglio di quello che si vuol far credere).

InnovAction Lab sono le delusioni, forti, cocenti, di quando tutto sembra naufragare e vorresti mandare al diavolo il mondo intero, e il sorriso pacato riflesso nello specchio quando le cose funzionano; lo stress di qualcosa che per certi versi è diventato più grande di noi, e la pacca sulle spalle sincera, vera, ricevuta da chi stimiamo; è l’infinita paura dell’evento finale nel quale ci si gioca tutto. Tutto. Sempre. E senza rete.

Mi rendo conto che ho già scritto oltre metà pezzo e probabilmente chi non sa cosa sia InnovAction Lab continua a non saperlo. Potrei scrivere allora che è un’associazione no profit che ha lo scopo di avvicinare gli studenti universitari italiani al mondo dell’imprenditoria e delle startup, in particolare. Spiegare che la cosa avviene attraverso un approccio formativo del tutto originale, basato sul coinvolgimento emotivo dei partecipanti: lavoriamo sulle motivazioni, non sulle nozioni (quelle sono liberamente disponibili in rete e/o fornite dagli atenei). Potrei anche dire che l’iniziativa è sostenuta praticamente da tutti i fondi di venture capital operativi in Italia o che in due sole edizioni (2011 e 2012) sono nate da InnovAction Lab oltre 20 startup vere, finanziate da privati, alcune addirittura famose. Potrei scrivere molte altre cose. Ma sono fredde, probabilmente noiose. Non sono InnovAction Lab: sono solo la sua descrizione “scientifica”, non la cosa in sé.

L’evento finale di InnovAction Lab si terrà a Roma, il prossimo 26 giugno, presso il palazzo dei Congressi dell’EUR. Inizieremo alle 14 e andremo avanti sino alle 19, poi tireremo a notte con buffet e networking. Ci aspettiamo un migliaio di partecipanti. Hanno già confermato la loro presenza un centinaio di investitori in rappresentanza di una quarantina di fondi attivi sul nostro territorio. E’ il più grande evento europeo di incontro tra progetti di giovani universitari e fondi di investimento. E un’opportunità di networking pazzesca per tutti. L’ingresso è gratuito, ma la registrazione è necessaria: questa è la pagina di registrazione e questa la URL breve (http://innlab13.smappo.com). Inserendo il codice “GOJX1” si avrà diritto ad uno dei posti nelle prime file.

Mentre scrivo queste righe mi rendo sempre più conto di quanto InnovAction Lab sia come il vino: produrlo è sempre emozionante, è qualcosa che per molti ha un senso profondo, ancestrale, ma per quanta cura ci si può mettere il momento della verità è sempre quello dell’assaggio. Venite al nostro evento e assaggiate con noi quello che abbiamo prodotto. Ne vale la pena.

AUGUSTO COPPOLA

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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