Un passo avanti nella tecnologia medica
Recentemente, un team di ricercatori della University of Illinois di Urbana-Champaign ha sviluppato una straordinaria mano robotica realizzata in dna, progettata per afferrare virus specifici, come il Sars-Cov-2, da campioni di saliva. Questo innovativo strumento, descritto come un piccolo dispositivo microscopico, rappresenta un notevole progresso nella diagnostica virale, con una sensibilità simile a quella dei test PCR tradizionali. La mano robotica è stata testata in vitro, dimostrando la sua efficacia nel riconoscere rapidamente il virus, aprendo così la strada a potenziali applicazioni cliniche.
Progettazione ispirata alla natura
La creazione di questa mano robotica si ispira alla capacità prensile della mano umana e agli artigli degli uccelli. Utilizzando una tecnica nota come dna origami, i ricercatori hanno realizzato una nanostruttura composta da quattro dita, ognuna con tre articolazioni, simile a quelle di una mano umana.
Le dita sono dotate di regioni progettate per legarsi a specifici target molecolari, come la proteina spike del Sars-Cov-2, mentre il palmo è adattabile a superfici più grandi, rendendo lo strumento versatile per diverse applicazioni.
Un futuro promettente per la salute pubblica
Oltre alla diagnosi, la mano robotica ha il potenziale di prevenire l’infezione da virus. Gli esperimenti condotti in vitro hanno mostrato che l’aggiunta di queste strutture di dna a colture cellulari esposte al Sars-Cov-2 ostacola l’ingresso del virus nelle cellule. Questo avviene grazie alla capacità della mano di bloccare la proteina spike, impedendo così al virus di legarsi ai recettori cellulari. I ricercatori prevedono che questa tecnologia possa essere adattata per riconoscere altri virus, come l’Hiv o l’epatite B, ampliando ulteriormente le sue applicazioni nel campo della salute pubblica.