Esiste una verità, a mio parere, inconfutabile. Ovvero che ogni innovazione (quella digitale non fa eccezione) si sviluppa sulle gambe e nelle menti delle persone. Sono le persone, e non meramente gli apparati tecnologici, che trasformano i dispositivi in strumenti di cambiamento, le idee in processi, i progetti in pratiche. Sono le persone che realizzano le rivoluzioni, a maggior ragione quelle che necessitano di partire dal basso, e che fanno delle competenze, unite ad una massiccia dose di creatività, il carburante di ogni cambiamento.
Il compito degli amministratori pubblici e della politica è favorire le condizioni per garantire l’accesso e la partecipazione dei cittadini alla società della conoscenza con una piena consapevolezza digitale
garantire l’uguaglianza delle opportunità nell’utilizzo della rete e lo sviluppo di una cultura dell’innovazione e della creatività.
Competenze, accessibilità e mentalità digitale devono diventare, quindi, condizioni imprescindibili per una digitalizzazione progressiva di ogni aspetto della nostra quotidianità.
Su questa linea, il Comune di Lecce ha deciso di rivolgere la sua attenzione alle giovanissime generazioni, certo che è da lì, e dalla diffusione di una impostazione mentale tecnologica precoce, che può generarsi e poi propagarsi la vera rivoluzione digitale.
LA COMUNITA’ DIGITALE
Ne è un esempio il progetto Edoc@Work, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività 2007-2013 SMART EDUCATION che, muovendosi in linea con le recenti raccomandazioni internazionali e nazionali sull’Education, sta contribuendo alla formulazione di un modello operativo scientificamente solido di evoluzione dei modelli pedagogici e didattici per l’apprendimento attivo, e di ampio sfruttamento delle tecnologie digitali applicate proprio all’ambito dell’educazione.
Più nello specifico, il Comune di Lecce, grazie ad HP Italia, azienda leader nel settore dell’informatica attiva sia nel mercato dell’hardware quanto in quello del software e dei servizi digitali e capofila del progetto Edoc@Work, si è impegnato, attraverso diverse fasi di attuazione, a compiere un primo, importante passo nell’innovazione della filiera educativa e degli ambienti di apprendimento, attraverso l’utilizzo sempre maggiore e consapevole di strumenti, linguaggi e competenze di ultima generazione; il potenziamento dell’infrastruttura tecnologica e l’accesso migliorato ai servizi pubblici dello stesso comune, e, non da ultimo, una consapevole e attiva partecipazione al modello virtuoso così generato, non soltanto dei soggetti coinvolti in prima persona, ma anche della comunità che ruota attorno ad essi.
Per facilitare l’inserimento e l’utilizzo di dispositivi elettronici in rete a supporto della didattica, una fase del progetto ha previsto l’installazione del WI-FI sui tetti delle scuole leccesi (primarie e secondarie di primo e secondo grado), estendendo così la copertura della già esistente rete Lecce Wireless, servizio gratuito di accesso ad internet in modalità wireless.
CODING A SCUOLA
Una ulteriore fase, denominata #Code4Lecce e organizzata in collaborazione con i volontari dell’Associazione Coderdojo Lecce, ha invece organizzato e realizzato negli istituti scolastici leccesi dieci Coderdojo, incontri ludici di coding che hanno coinvolto più di mille bambini provenienti dalle scuole primarie e secondarie di primo grado leccesi, nonché circa 80 insegnanti di diverse discipline, che sono stati sensibilizzati al coding e all’utilizzo dei software ludici in incontri che hanno preceduto quelli con i relativi studenti.
Nel corso dei coderdojo, i bambini (e i loro insegnanti, che hanno svolto poi la funzione di mentors) hanno interagito con i software ludici, combinato insieme blocchi di programmazione, creato storie interattive e giochi con personaggi animati, e condiviso i loro progetti in una apposita community, dove gli altri bambini sono stati in grado di trovarli, fornire riscontri e suggerimenti e anche riprendere e ampliare tali progetti con le proprie idee. Possiamo, senza timore di smentita, sostenere che Edoc4Work3.0 e la sua estensione leccese di #Code4Lecce, hanno ben anticipato le proposte del piano della scuola digitale de “La Buona Scuola”, contribuendo a “predisporre” le condizioni per l’inserimento dell’Ora del Codice nelle scuole, che prevede, come finalità, non una mera acquisizione di competenze sulla “programmazione digitale” ma uno sviluppo, sia nel bambino che in tutti gli altri soggetti coinvolti nel processo (e quindi anche i relativi docenti) del cosiddetto “pensiero computazionale”, ovvero di quel processo mentale per imparare a “leggere” la realtà, gestire situazioni di emergenza e risolvere i problemi in tutti gli altri contesti e situazioni di vita.
Così come interpretato e realizzato a Lecce, il progetto si è sicuramente rivelato uno strumento utilissimo per raggiungere questo obiettivo e assicurare un uso completo del potenziale della programmazione come una nuova forma di alfabetizzazione e di espressione di sé. L’aspetto più interessante è stato, infatti, la possibilità di trasformare i bambini da semplici fruitori in “costruttori” digitali, da spettatori passivi di una storia scritta da altri in registi di un nuovo film, tutto ancora da progettare e girare.
Edoc@Work e #Code4Lecce appartengono alla categoria di progetti che fanno dell’innovazione uno strumento di crescita personale e sociale
e, al netto dei risultati conseguiti e dei dati quantitativi acquisiti, lasciano in eredità, a tutti i soggetti coinvolti, dagli operatori fino agli utenti finali, un bagaglio di conoscenze, ma anche di stimoli positivi e di esperienze significative. Progetti che insistono sulla dimensione umana e sociale, che sono in grado di dare un senso alle conoscenze acquisite, che permettono l’utilizzo delle stesse in contesti e situazioni differenti, che favoriscono lo sviluppo di altre capacità collaterali (di creatività, di problem solving, di pensiero critico, di metariflessione nonché di scambio e di compartecipazione) e trasformano le stesse conoscenze in vere e proprie competenze, da mettere al servizio di se stessi e degli altri. Progetti che vanno al di là della loro mera attuazione, ben oltre i numeri e le sterili percentuali, e coinvolgono, in maniera più significativa, le persone, le identità, le relazioni.
Il prossimo mese le scuole coinvolte nel progetto saranno dotate di un kit di materiale e di strumentazione tecnologica adeguata (tablet, robottini elettronici, Lego Educational WeDo, Makey Makey Kit, ect) che consentirà, in conclusione, di poter dare un seguito al progetto e garantirne la continuità. Per un futuro di competenze ed identità digitali.