Instagram nel giro di 5 anni è diventato uno dei servizi web più utilizzati al mondo, anche grazie all’impulso dato da Zuckerberg dopo l’acquisizione (avvenuta due anni dopo il lancio). Oggi sono oltre 500 milioni le persone che accedono almeno una volta al mese e 300 milioni che lo fanno quotidianamente. Pubblicano in media 100 milioni di post al giorno e lasciano oltre 4 miliardi di like. Instagram nasce come diario visivo per la condivisione e la modifica di foto in mobilità, ma gradualmente ha aggiunto nuove funzioni come la possibilità di girare brevi video e di inviare messaggi diretti. La più recente e discussa novità è l’introduzione di Instagram Stories, una feature “copiata”, come candidamente ammesso dal fondatore Kevin Systrom, dal suo più acerrimo rivale Snapchat.
UN RACCONTO PER FRAMMENTI
Stories permette di creare un racconto attraverso frammenti di video, foto, emoticon, disegni, catturati nel corso di una giornata e resi disponibili per sole 24 ore. Un modo giocoso e immediato per condividere una giornata, senza pensare troppo alla qualità della produzione, tanto poi non ne rimarrà traccia sul proprio profilo.
COME FUNZIONA STORIES
L’ultima versione di Instagram mostra le storie delle persone e delle aziende seguite in alto, all’interno di una striscia scorrevole. Il cerchio, che rappresenta l’account, avrà una circonferenza colorata se la storia non è stata ancora vista dall’utente. Molto presto, le storie più virali o in linea con i propri interessi, verranno esposte anche nella sezione Esplora.
Per creare la propria storia basta scorrere col dito da sinistra verso destra oppure premere il simbolo “+” in alto a sinistra.
Si può scattare una foto, girare un video di dieci secondi (tenendo premuto più a lungo il tasto di scatto) oppure importare una foto o un video già salvati realizzati nelle ultime 24 ore (trascinando il dito dall’alto in basso). A questo punto è possibile editare il contenuto prodotto, aggiungendo un testo, un disegno, delle emoticon e/o un filtro (facendo scorrere il dito sullo schermo in orizzontale).
Una volta pubblicato il primo contenuto avrete creato una storia, ma per renderla interessante non basta
Se il risultato è soddisfacente si può rendere pubblico, premendo il simbolo della spunta, oppure si può annullare, ma anche salvare sul proprio dispositivo. Tecnicamente una volta pubblicato il primo contenuto avrete creato una storia, ma per renderla interessante non basta.
Dovrete aggiungerne altri, seguendo gli stessi passi appena descritti, con l’obiettivo di sviluppare un racconto compiuto.
L’ideale sarebbe avere in mente una sorta di storyboard come se si fosse uno sceneggiatore. Ovviamente ciò è meno importante per l’utente che non ha specifiche finalità di successo, ma diventa fondamentale per le aziende. Chi può vedere le nostre storie? Per deciderlo basta andare nelle impostazioni del proprio profilo (rotellina in alto a destra) e cliccare su “Impostazione delle Storie”. Qui sarà anche possibile scegliere chi potrà commentarle (tutti, solo le persone che si seguono, nessuno).
COME LE AZIENDE USANO STORIES
Diverse sono le possibilità di storytelling che questa funzione di Instagram rende possibile. Ma, come sempre, prima di iniziare a sperimentare è fondamentale chiedersi quale obiettivo di business si vuole ottenere e dunque che stile di comunicazione adottare. Ecco alcune tipologie di storie che stanno emergendo dalle pratiche di alcune grandi aziende.
Raccontare il prodotto o il servizio
Il più immediato utilizzo di Stories è quello di mettere in mostra il prodotto o il servizio che l’azienda vende. Ovviamente andrà fatto nel modo meno smaccato possibile, costruendo un racconto credibile attorno al prodotto. La differenza la farà lo stile e il tono che si decide di adottare, che dovranno essere in linea con i valori del brand e con la sensibilità del pubblico di riferimento. Per esempio Starbucks spesso pubblica storie fatte di più foto dei suoi prodotti, modificate con disegni a mano libera ed emoticon. Altri invece usano spezzoni di video in sequenza per raccontare una giornata di utilizzo di un certo prodotto.
Vendita esclusiva
Per attrarre l’attenzione della propria community c’è chi ha pensato di usare la nuova funzione di Instagram per dare la possibilità ai propri follower di acquistare un prodotto prima dell’apertura ufficiale delle vendite. E’ il caso di J.Crew che lo ha fatto per promuovere i suoi occhiali da sole “Jane in Pink”. La storia è stata costruita usando il motivo conduttore del colore rosa e utilizzando gli stessi dipendenti dell’azienda, ritratti in varie pose.
J.Crew Instagram Story from Instagram for Business on Vimeo.
Raccontare il backstage
Stories può essere molto efficace per coinvolgere i propri follower attraverso il racconto del dietro le quinte di un evento (concerto, sfilata, festival, ecc..) o di un momento ufficiale (la produzione di uno spot o uno shooting) prima, durante e dopo il suo svolgimento. Lo si può fare attraverso video “rubati” dei preparativi, foto dei protagonisti, elementi caratteristici della scenografia, contenuti ad hoc e così via. Benetton, per esempio, ha raccontato la sua Color Run di Milano e Mercedes-Benz ha mostrato tutte le fasi della realizzazione di un servizio fotografico della sua AMG. Materiali apparentemente poco interessanti, che, però, possono servire ad avvicinare audience e brand.
Ottenere feedback
Taco Bell, utilizzando uno stile “lo-fi” colorato e divertente, ha creato una storia piena di disegnini ed emoticon che si conclude con la domanda “cosa vorresti vedere nelle prossime storie? Cibo, giochi o dietro le quinte?”. Le risposte arrivate via messaggio diretto sono state analizzate ed hanno contribuito ad indicare la direzione della comunicazione. In questo modo l’azienda ha ricevuto un aiuto e gli utenti si sono sentiti coinvolti.
Taco Bell Instagram Story from Instagram for Business on Vimeo.
E’ necessario sforzarsi di costruire un racconto coinvolgente o comunque coerente con la comunicazione aziendale
In questa fase il mio consiglio è di iniziare a sperimentare le Storie solo dopo aver osservato quello che fanno gli altri, soprattutto i propri concorrenti. Ovviamente è necessario sforzarsi di costruire un racconto coinvolgente o comunque coerente con la comunicazione aziendale. Va bene il “lo-fi”, ma non l’improvvisazione. Infine dopo aver pubblicato la storia non dimenticate di dare sempre un’occhiata alle statistiche. Per ogni frammento di storia è possibile visualizzare il numero di spettatori e anche la loro identità. In questo modo, dopo le prime sperimentazioni, sarà possibile capire come orientare le future produzioni.
VINCENZO COSENZA