Domenico Talia, professore ordinario di Sistemi di elaborazione delle informazioni all’università della Calabria, ha parlato dell’intelligenza artificiale in un’intervista per Tgcom24, sottolineando che si rischia di non riuscire a governarla.
Intelligenza artificiale, Domenico Talia: “I rischi dell’AI generativa sono diversi”
Negli ultimi giorni si è parlato della dichiarazione di Center for AI Safety, in cui un gruppo di oltre 350 manager ed esperti ha lanciato l’allarme per l’assenza di una regolamentazione sull’intelligenza artificiale. Tra questi anche Domenico Talia, professore ordinario di Sistemi di elaborazione delle informazioni all’università della Calabria, che in un’intervista per Tgcom24 ha spiegato perché ha firmato quella lettera e ha parlato dei rischi che potrebbero derivare da un uso sbagliato dell’intelligenza artificiale, che ha delle enormi potenzialità.
“Proprio grazie alle loro enormi potenzialità possono avere impatti negativi su parte del genere umano se venissero usate per manipolare l’informazione su scala globale, per prendere decisioni non controllate con ricadute sociali, per creare o guidare robot soldati o infrastrutture militari, o per sostituire gli esseri umani su larga scala nel mondo del lavoro. Credo che la concreta possibilità di questi scenari sia una motivazione sufficiente per firmare l’appello e dare così un avviso di rischio a tutti i cittadini” ha dichiarato Talia.
“I rischi dell’AI generativa sono diversi e riguardano una tecnologia che sta diventando sempre più autonoma, che sa costruire deep fake (testi, foto, video) che appaiono perfettamente reali ai più. Una tecnologia alla quale gli umani si affidano sempre più spesso per prendere decisioni in settori critici.
Nel lungo periodo gli esperti che hanno firmato l’appello del Center for AI Safety temono che i sistemi automatici intelligenti avranno capacità che supereranno quelle umane grazie agli enormi dati che potranno elaborare e alla loro gigantesca potenza di calcolo e complessità algoritmica. Per queste ragioni l’appello invoca regolamenti, leggi e norme internazionali che regolino il loro uso come accade, ad esempio, con la produzione dei farmaci e dei vaccini o anche delle armi nucleari” ha spiegato l’esperto, sottolineando che la sorveglianza tramite sistemi digitali è una minaccia per i diritti dei cittadini. Queste tecniche di sorveglianza sono usate dalle big tech e dai social, ma anche da alcuni governi. “L’intelligenza artificiale generativa, se non verrà regolata, permetterà di realizzare sistemi più pericolosi perché è capace di unire alla sorveglianza digitale l’azione di manipolazione di larghe fette di popolazione tramite la disinformazione su larga scala fatta con linguaggi simili a quelli umani e con forme di interazione sempre più sofisticate” ha aggiunto.
Intelligenza artificiale, Domenico Talia: “Stimolare l’azione dei governi”
Domenico Talia ha spiegato che l’AI Act europeo è un’iniziativa importante, ma non entrerà in vigore prima del 2025 e non si può essere così lenti, visto che gli sviluppi dell’intelligenza artificiale sono molto veloci. “L’appello, oltre a dare un segnale ai cittadini, ha l’obiettivo di stimolare l’azione dei governi e dei parlamenti per normare al più presto gli usi dei sistemi di IA garantendo ai cittadini i loro benefici e allo stesso tempo limitando i rischi e le minacce” ha spiegato l’esperto, che ha spiegato che molte aziende importanti hanno firmato l’appello, dimostrando che hanno avuto un ripensamento nella commercializzazione e nello sviluppo dei loro sistemi. “Le imprese informatiche lentamente stanno comprendendo che i loro interessi economici devono diventare compatibili con i diritti e gli interessi dei loro utenti altrimenti a lungo andare le loro strategie commerciali non saranno sostenibili” ha aggiunto Talia, sottolineando che le aziende devono imparare a tutelare la sicurezza degli utenti online, così come i governi. “Insieme alle regolamentazioni, alle leggi e alle normative all’altezza dell’avanzamento dell’IA, l’educazione dei ragazzi e la consapevolezza dei cittadini sono estremamente necessarie” ha aggiunto il professore, spiegando che le nostre scuole sono in grande ritardo da questo punto di vista. Ha poi aggiunto che servono dei progetti didattici che facciano vedere agli studenti le potenzialità pratiche ma anche i rischi reali di sistemi di intelligenza artificiale.