Il giornale tedesco Bild ha scelto la strategia “digital only”, per cui alcuni ruoli non esisteranno più. La testata licenzierà 200 giornalisti, per mandare via le figure che possono essere sostituite dall’intelligenza artificiale.
Intelligenza artificiale, la testata tedesca Bild licenzierà 200 giornalisti: via le figure che possono essere sostituite
A partire dal 1 gennaio 2024 il giornale tedesco Bild si baserà sulla strategia “digital only”, ovvero “prima il digitale e poi la carta stampata”, che riguarderà più che altro il passaggio da una redazione fisica ad una virtuale. I ruoli di caporedattore, redattore, correttore di bozze, segreteria e photo editing non esisteranno più, almeno non come li abbiamo conosciuti fino ad oggi. Lo spiega direttamente una nota aziendale firmata dalla dirigenza manageriale e dai direttori del giornale.
“Purtroppo dovremo separarci da colleghi che hanno compiti che possono essere sostituiti dall’intelligenza artificiale o dai processi del mondo digitale” si legge nella nota. Il comunicato chiarisce in modo più specifico quello che è già stato annunciato a febbraio, riguardo la strategia di tagli e risparmio basata sull’uso dell’intelligenza artificiale generativa in sostituzione di professionisti umani. 200 posti di lavoro attualmente coperti da giornalisti non esisteranno più, mentre le redazioni regionali saranno ridotte da 18 a 12.
Bild e i licenziamenti: la denuncia dell’Associazione tedesca dei giornalisti
Il gruppo di Axel Springer, proprietario di Bild, ha cercato di minimizzare la notizia, dichiarando che “si tenterà di limitare al minimo i licenziamenti dei dipendenti, per arrivare a soluzioni accettabili sul piano sociale”.
Nonostante le sue parole, l’annuncio non è piaciuto all’Associazione tedesca dei giornalisti, che denuncia scelte tecnocratiche e impersonali. “Non importa che si tratti di persone di cui si decide il futuro professionale. Invece si lamentano di prodotti, progetti e processi che non potranno mai più avere successo economico” ha dichiarato l’Associazione, che reputa altrettanto negativo “il segnale che il gruppo sta inviando all’industria editoriale: guarda, stiamo usando l’intelligenza artificiale per tagliare posti di lavoro e quindi massimizzare i profitti”. Un altro dei temi che si aprono con la produzione di contenuti informativi ad opera di una “intelligenza” priva di autocoscienza riguarda il concetto di responsabilità, che “esiste anche per i testi generati con l’aiuto di una soluzione tecnologica come l’intelligenza artificiale.
I media non possono sfuggire a questa responsabilità”.