La sfida dell’intelligenza artificiale per le PMI italiane

Emidio Zorzella, AD di Antares Vision: «L’obiettivo è utilizzare la tecnologia per offrire prodotti più sicuri».

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Digitalizzazione, una sfida che le imprese italiane stanno affrontando, anche se a piccoli passi. Il Covid-19 e il conseguente lockdown hanno portato le microimprese ad avvicinarsi a canali digitali alternativi per garantire la continuità e la sopravvivenza dell’attività economica, in totale sicurezza. I progressi sono fotografati dalla seconda edizione del PMI Digital Index stilato da GoDaddy, relativo al grado di maturità digitale delle PMI Italiane. L’analisi poggia su 120 parametri di 4.000 PMI, divisi in tre categorie principali: Digital Presence Quality (misura aspetti tecnici come la SEO); Reputation Index (misura la popolarità digitale dell’azienda); Digital Marketing Index (misura le azioni di visibilità digitale messe in piedi dall’azienda).

Intelligenza artificiale: una sfida per le PMI italiane

L’indice di digitalizzazione delle PMI che hanno un sito web si attesta a 56/100, +2 punti rispetto all’anno precedente.

Migliora anno su anno la qualità delle digital properties delle PMI: la “Digital Presence Quality” passa dal 45% al 56% grazie a una migliore struttura del sito e al posizionamento SEO, il “Digital Marketing Index” dal 33% al 43% grazie al maggior impiego di strumenti come Display Ads e di servizi di Web Analytics. Il “Reputation Index”, invece, peggiora: dal 17% al 10%. A livello geografico, le regioni più digitalizzate risultano essere Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Emilia Romagna e Marche. Le imprese italiane, quindi, si dimostrano innovatori moderati ma la spinta alla digitalizzazione imposta dal Coronavirus potrebbe contribuire a cambiare lo scenario complessivo.

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La continua evoluzione di tecnologie e mercati, inoltre, rappresenta una sfida ulteriore a cui tenere il passo. Lo sanno bene realtà come Antares Vision, leader mondiale nei sistemi d’ispezione per il controllo qualità, soluzioni di tracciatura per l’anticontraffazione e il controllo della filiera, e la gestione intelligente dei dati, in tutti i settori industriali più esigenti, dal farmaceutico ai dispositivi biomedicali, dal food al beverage, dal cosmetico al fashion. In particolare, per i prossimi 5-10 anni, il tema centrale per lo sviluppo di business tanto innovativi sarà l’implementazione dei vantaggi offerti dall’intelligenza artificiale nelle proprie attività. Da questa consapevolezza nasce il recente investimento in Neurala, startup innovativa nell’intelligenza artificiale applicata alla tecnologia di visione per l’ispezione, con sede a Boston.

“Il nostro obiettivo – spiega Emidio Zorzella, Presidente e AD di Antares Vision – è di garantire ai consumatori finali il ricorso a tecnologie capaci di offrire la massima sicurezza dei prodotti. Lo facciamo attraverso l’applicazione di tre linee di attività: sistemi di ispezione, tecnologie per la tracciabilità e analisi dei big data che derivano proprio da quest’ultimo processo. È in questa fase che l’intelligenza artificiale può offrire un contributo importante, favorendo l’analisi, la comprensione e la capacità predittiva dei dati stessi. La sfida del mondo moderno passa proprio per la digitalizzazione di processi destinati a migliorare la qualità della vita quotidiana, per la capacità di utilizzare tecnologie sempre più sofisticate per garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti”.

Un contesto nuovo, in evoluzione, che porta con sé nuovi modelli produttivi, nuove professionalità, nuove competenze. “Il processo di digitalizzazione non è semplice ma è questa la direzione da prendere, anche perché va di pari passo con una crescente attenzione alla sostenibilità – aggiunge Zorzella -. Digitalizzazione e sostenibilità sono le priorità indicate anche dall’Unione Europea, alla quali le imprese sono chiamate ad adeguarsi per favorire anche una maggiore trasparenza della supply chain e una qualità superiore dei prodotti”. Il consumatore finale è il vero protagonista di questa trasformazione, l’obiettivo è quello di garantire sicurezza e qualità di prodotti che spaziano dal pharma all’agroalimentare, dalla cosmetica ai prodotti per l’igiene della persona e della casa. “L’Italia – commenta Zorzella – è all’avanguardia in ambito farmaceutico sul fronte della tracciabilità e della sicurezza. Anche sul fronte agroalimentare ci sono vere e proprie eccellenze. Si tratta di temi che interessano tutti i Paesi, Usa e Ue sono più avanti per quanto riguarda le regolamentazioni. India, Cina e Russia stanno facendo importanti passi avanti”.

Emidio Zorzella

Queste innovazioni così rilevanti portano con sé anche l’apertura di nuove opportunità professionali, con nuovi profili e nuove competenze sempre più rilevanti per le imprese. Ma sul fronte del lavoro i cambiamenti sono tanto repentini da richiedere “un nuovo modello di apprendimento – conclude Zorzella -. La scuola non può modificare programmi e corsi con tale rapidità, ma può contribuire a formare ragazzi consapevoli della necessità di un apprendimento costante. Fondamentale è la flessibilità, la capacità di formarsi di continuo, apprendere competenze sempre nuove”.

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Scritto da Redazione Think

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