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Internet coi capelli bianchi: chi sono (e come lo usano) i “silver users”

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“Come faccio a rivedere il commissario Poirot sull’app?” La domanda di mamma mi piomba con un whatsapp in una domenica d’aprile. E non lascia scampo. Una richiesta disperata di aiuto: vedersi il finale del giallo, visione interrotta per una chiamata su Skype.

Mamma è il prototipo del nuovo profilo dei Millennials over 65.

Sto parlando di quella generazione che le statistiche americane hanno inquadrato come silver users, ovvero navigatori dai capelli d’argento. Dalle nostra parti se ne parla ancora (troppo) poco, ma questa fascia matura della popolazione sopra i 65, tendenzialmente alto-spendente e con molto tempo libero a disposizione sta delineando una nuova categoria di cittadini connessi. Complici un digital divide più contenuto (ma alcune statistiche non sembrano essere d’accordo su questo aspetto), l’accesso semplificato alla rete attraverso connessioni in mobilità e una tecnologia sempre più abilitante, semplice, pervasiva e di facile utilizzo.

Non so voi, ma se la prima timida presenza di mamma e papà è stata con gli SMS via telefonino, presto questo utilizzo si è evoluto in messaggistica istantanea fino ad arrivare a lambire Skype e social media.

Anche in po’ per colmare il gap della distanza fisica – siamo geograficamente a 700 chilometri di distanza – mamma mi legge e mi vede online. Magari non ha ancora capito che razza di mestiere mi sono inventato, ma la tecnologia per lei è diventata una leva abilitante per restare sul pezzo, informarsi, connettersi con figli e amici (altri parenti meno, azzardo). Il suo stream è fatto di politica, economia, cultura. E poi i fatti degli altri e dei figli con Facebook, le vacanze insieme agli amici con Booking, gli acquisti su Amazon.

Non è affatto un caso isolato. Lo scorso 9 aprile ho postato su Facebook un incontro ravvicinato di terza età che ha avuto come oggetto le nuove tecnologie. I tutto sul Frecciarossa Roma-Milano. “Giovanotto faccia come me: io prendo il biglietto online verso le dieci di sera perché le offertone Trenitalia le mette a quell’ora, prenoto con Airbnb e pochi minuti prima di arrivare mi blocco una Enjoy con l’app”. Così mi ha raccontato la signora Livia, 75 anni.

Siamo molto lontani dalla nonnina armata di bianchetto sullo schermo del pc. Oggi il nonno va in rete e ha un canale YouTube. Il più celebre a rispondere a questo identikit è stato Peter Oakley, morto lo scorso anno a Leicester, in Inghilterra, e apostrofato con il nick Geriatric1927: di fatto è stato negli anni il primo vblogger della terza età di successo.

Fino agli 89 anni Peter Oakley ha caricato regolarmente i propri video su YouTube.

Ha debuttato nell’agosto 2006 con “Telling it all” e la sua attività di videoblogger ha avuto inizio quasi per caso. “All’epoca ero interessato a registrare alcuni video per la mia famiglia. Un giorno per curiosità ho provato a caricarne uno su YouTube.

Dal momento che il sito era – e in un certo modo è ancora – un posto popolato soprattutto dai giovani, pensavo che sarebbe stato solo un piccolo esperimento di cui nessuno si sarebbe mai accorto. Sono rimasto parecchio sorpreso quando perfino i media si sono accorti del mio video: la notizia è passata in tv e ha fatto il giro dei quotidiani di tutto il mondo, dall’Australia e dall’Islanda. Naturalmente per me è stato difficile gestire tutta questa attenzione, ma ci sono stati molti risultati positivi e sono felice di averlo fatto”, ha dichiarato Peter nel corso di un’intervista realizzata alcuni anni addietro per il premioTeletopi.it.

Dall’Europa spostiamoci in volo verso Oltreoceano.

In Silicon Valley l’azienda tech Ideo ha assunto come progettista Barbara Beskind, una 91enne che coordina il gruppo di lavoro sulle tecnologie per la terza età.

La sua storia in Italia è stata portata all’attenzione da Rainews in un pezzo di Celia Guimaraes, ed è stata raccontata per prima dalla National Public Radio Npr.

La rivoluzione d’argento in numeri

Forse sono stati proprio i social media – Facebook in testa – a generare questo approdo digitale per le generazioni dai capelli d’argento, come evidenziano i dati proposti da Daily Mail. La stragrande maggioranza usa le nuove tecnologie per comunicare. Per inviare e ricevere email oppure per video-chiamate e conversazioni via social. Molti non vanno più in edicola e hanno abbandonato l’abitudine di sfogliare il giornale di carta a favore del quotidiano digitale.

Tanti si affidano ai motori di ricerca per avere informazioni su malattie e acciacchi, effettuano bonifici e controllano che sia arrivata la pensione attraverso gli sportelli online, fanno acquisti, prenotano viaggi e alberghi.

La popolazione invecchia. E la rete pure: secondo il Pew Research Center il 45% dei settantenni è in rete (nel 2006 la percentuale era più bassa, solo il 25%). Addirittura va online un quarto degli over 76. I nonni digitali consultano la posta elettronica, navigano sui motori di ricerca, prenotano viaggi e accedono al banking online. Fenomeno globale, che interessa anche il nostro Paese. I silver users sono passati dal 10.8% del 2005 al 18% del 2009. L’anno scorso l’Italia ha perso lo scettro di Paese più anziano del mondo – ceduto al Giappone – ma nel 2040 quasi un terzo della popolazione apparterrà alla terza età. I dati dell’Istat raccontano che nel 2013, le persone di età compresa tra i 60 e i 64 anni che navigano sul web sono quasi il 37 per cento. Dieci anni fa erano poco più del 12. Ma cresce lentamente anche la fascia 65-74. Oggi siamo al 20 per cento contro il 4,4 del 2003, come ci ha ricordato La Stampa qualche settimana fa in un pezzo a firma di Lorenza Castagneri.

In Italia sul fronte social media dei 26 milioni che vanno su Facebook l’11% è rappresentato da persone che hanno più di 65 anni.

Parliamo di 2,86 milioni di italiani. E allora iniano a moltiplicarsi anche le storie di chi nella terza età ha trovato anche una nuova via per lavorare (e darsi da fare) in rete.

Il pasticciere in pensione

Negli anni della pensione, dopo una vita da pasticciere, ha deciso di abbracciare le nuove tecnologie. “Su Internet ho trovato la possibilità di non disperdere la mia professionalità”, racconta Lanfranco Villa, bergamasco sessantanovenne. La sua app ‘Video Ricette Dolci’ è entrata tra le prime dieci dell’App Store, registrando migliaia di download e tante richieste culinarie. “In rete svelo i miei segreti di pasticceria. Per avere successo su Internet ci vuole tanta passione, ma solo la competenza in alcune nicchie di mercato ti permette di primeggiare contro i giganti”, dice con orgoglio Lanfranco. Da poco, sempre grazie all’aiuto del figlio, ha aperto anche un canale su YouTube che ha superato quota 7 milioni di visualizzazioni.

La piattaforma delle pantere

Grey Panthers alla riscossa. Gli over 50 si ritrovano in rete. Grazie a Vitalba Paesano, sessantacinquenne milanese e fondatrice di Grey-panthers.it, sito dedicato agli over 50. Questo portale raccoglie informazioni e notizie di servizio. Vitalba, un passato da giornalista, ha investito la pensione in un’attività da wwworker. Grey-panthers.it offre un’ampia gamma di informazioni utili a chi si affaccia alla terza età, molto informato, dinamico, proteso a una vita sociale attiva. “Per me è una straordinaria avventura, la rete mi permette di dare spazio e visibilità agli over 50 che vogliono diventare tecnologici, ai neopensionati che possono mantenere evergreen il loro know-how e la loro esperienza professionale”, racconta Vitalba.

La web tv di Pierluigi

Tra i silver users nostrani si segnala Piero Vellini. pensionato settantenne, ex impiegato di banca e grande appassionato di sport. La sua storia è anche quella della sua creatura digitale, Pierodasaronno.eu, piccola tv online di Saronno. Piero ha messo in piedi il canale nel 2004, insieme ad un gruppo di amici. Ogni giorno irradia una programmazione rivolta ad bacino di circa 100mila abitanti del varesotto.

Foto: Corriere.it

L’home restaurant di nonna Leonilda

A Genova è nato il primo home restaurant, Ad aprirlo Leonilda Tomasinelli una nonna di 96 anni, insieme al nipote Fabrizio. Si trova in via Righetti, nel quartiere di Albaro, e ha pure uno sviluppo online. Nonna Leo – così si fa chiamare Leonilda -prepara i piatti della tradizione ligure: seppie con i piselli, stoccafisso accomodato, panissa, polpettone. “Le mie ricette sono segrete, ma se volete assaggiare i miei piatti potete venire a trovarmi a casa”, ha dichiarato la signora Leonilda al Secolo XIX, il primo gironale a intervistarla.

Storie d’argento per gente dal cuore d’oro quelle che ho imparato a conoscere a zonzo per la rete grazie alla community dei wwworkers.

Ve ne racconto tre che hanno fatto scuola e che sono il chiaro indicatore di una rete che connette sempre di più e che in fondo rappresenta una marcia in più anche rispetto alle fasce più giovani della popolazione.

Perché questi silver users hanno l’opportunità di restare ancorati alle nuove tecnologie e di usarle sì in modo più ingenuo, ma certamente meno pervasivo, totalizzante, straniante rispetto ai millennials. In fondo sono quelli che più di altri seguono il precetto esposto da Papa Francesco poco tempo fa: vivere sempre intensamente il reale, tenere lo sguardo fisso sull’essenziale.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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Scritto da chef

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