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Italiani di Frontiera: diario deil tour in Silicon Valley

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I più fortunati han dormito tre ore, visto che la partenza da Cesena era alle 3.30 del mattino!Poi Bologna, Francoforte e dopo mezzogiorno, (più 14 ore di volo e nove di fuso) a San Francisco. Il tempo di rivolgere un pensiero affettuoso ai geni che hanno ideato gli astrusi sistemi idraulici per aprire e regolare le docce americane (qualcuno ha confessato piangendo di averci riuniciato ripiegando su una sciacquata alla bell’e meglio) e freschi “quasi” come le rose, gli arditi partecipanti dell’Italiani di Frontiera Silicon Valley Tour d’autunno 2013, promosso da Unindustria Forlì Cesena con Agenzia Viaggi Manuzzi e organizzato da La Storia nel Futuro hanno raggiunto dal Comfort Inn di Redwood City, prima base del tour, il luogo storico per eccellenza della Bay Area, la casa con garage che fu di Hewlett e Packard, 367 di Addison Avenue a Palo Alto, considerato il luogo di nascita di Silicon Valley.Ex studenti di Stanford, H & P non solo riuscirono a “catturare lo spirito” di una città come San Francisco, trasgressiva, sanguigna, eccentrica, trasformandolo in un modello aziendale all’insegna dell’innovazione.

Ma pure a lanciare un modello: la piccolissima impresa che vede protagonisti in un garage un manipolo di talentuosi e che si trasforma in colosso, poi replicato da Apple, Google, YouTube. E con un pizzico di malinconia, va ricordato che quell’impronta votata alla sperimentazione, alla valorizzazione delle idee fuori dagli schemi, tanto assomiglia a quello di uno straordinario caso aziendale italiano, Olivetti.

Passeggiata fra le belle ville di quella zona residenziale di Palo Alto, soprannominata Professorsville, perché a lungo sede dei docenti di Stanford. Ora è più probabile che ci vivano facoltosi tecnici e manager di aziende hi tech. E come non ricordare anche la fantastica storia di padre Roberto Busa, gesuita pioniere dell’interazione fra cultura umanistica e tecnologia, che dagli anni Cinquanta, grazie a IBM, realizzò il suo folle progetto di riordinare l’immensa mole di lavori del filosofo San Francesco d’Aquino con il computer? La storia l’avevo sparata ad alcuni dirigenti IBM che ci avevano ospitato durante il Tour di agosto 2011, pochi giorni dopo la morte di padre Busa.

Ed erano rimasti fulminati!Passeggiata sull’elegante University Avenue, al civico 165, altro edificio storico, che fu sede di aziende del calibro di Logitech (principale caso di azienda di successo nella Bay Area fondata da italiani), come Google, PayPal e YouTube.Prima di crollare dal sonno, un ottimo hamburger da Best Angus & Kobe Burgers, sulla University. Io intanto in mattinata sono riuscito pure a incrociare per un brunch in un nuovo luogo di tendenza del “made in Italy” a San Francisco, il Caffè Fiore a Mission, Stefano Bernardi, Wild Card a Betable e fondatore di Italian Startup Scene e la moglie Elena, che vivono da qualche anno a San Francisco. Grossi progetti di collaborazione in cantiere, con Italiani di Frontiera, per favorire il ponte fra startup innovative e aziende italiane, in sintonia con il Tech Scout lanciato da Paolo Marenco di La Storia nel Futuro mio partner per i Silicon Valley Tour, per monitorare e creare opportunità nella Bay Area per piccole e medie aziende Italiane .

A curare Tech Scout a San Francisco è anche Carola Pescio Canale, mio braccio destro nella guida del Tour. Che si appresta a partire alla grande, con le visite a Google e Berkeley.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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Scritto da chef

innovaizone

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