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Just Eat riduce il personale in Italia: la ristrutturazione e le sue conseguenze

La multinazionale del food delivery annuncia tagli significativi al personale, suscitando polemiche e preoccupazioni.

Logo Just Eat con grafica sulla ristrutturazione in Italia
Scopri come la ristrutturazione di Just Eat in Italia impatta il personale e il servizio.

La ristrutturazione di Just Eat in Italia

Just Eat, la nota piattaforma di food delivery, ha recentemente comunicato la decisione di ridurre il personale nella sua sede di Milano. Questa scelta, che prevede il taglio di circa 50 posti di lavoro, rappresenta quasi il 25% della forza lavoro totale impiegata nella sede milanese, dove attualmente lavorano oltre 200 dipendenti. La ristrutturazione colpirà principalmente il comparto dell’assistenza clienti, un settore cruciale per il funzionamento dell’azienda.

Motivazioni dietro la decisione

Secondo quanto dichiarato dall’azienda, la necessità di trovare “costi di produzione più bassi e flessibilità oraria” è alla base di questa decisione. Just Eat ha indicato l’intenzione di delocalizzare alcune attività in paesi con un costo del lavoro inferiore, un approccio che ha suscitato forti critiche da parte dei sindacati.

Questi ultimi hanno definito la scelta come una “delocalizzazione inaccettabile”, evidenziando il rischio di un dumping sociale che potrebbe compromettere i diritti dei lavoratori.

Il contesto del food delivery in Italia

Il settore delle consegne a domicilio in Italia è ancora in fase di sviluppo rispetto ad altri paesi europei. Secondo i dati della School of Management del Politecnico di Milano, il food&grocery rappresenta solo il 10% dell’e-commerce italiano, con un valore complessivo di 4 miliardi di euro. Di questi, 1,5 miliardi provengono specificamente dal food delivery. Tuttavia, solo il 5% degli italiani utilizza app come Just Eat per ordinare cibo a domicilio, un dato che evidenzia un mercato ancora immaturo.

Reazioni sindacali e mobilitazione

Le organizzazioni sindacali, tra cui Filcams, Fisascat e Uiltucs, hanno già avviato procedure per contrastare i licenziamenti e stanno preparando una mobilitazione su più fronti.

I rappresentanti sindacali hanno dichiarato: “Nelle prossime ore verranno messe in campo tutte le azioni possibili in tutte le sedi che si riterranno opportune”. Questo clima di tensione è ulteriormente aggravato dal fatto che Just Eat, solo nel 2021, aveva assunto 6.000 rider con contratto subordinato, segnando un passo importante nel settore.

La posizione di Just Eat

In una nota ufficiale, Just Eat ha precisato che si trova di fronte a una revisione aziendale che coinvolge diversi mercati. L’azienda ha comunicato di essere in fase di consultazione con le organizzazioni sindacali e ha promesso supporto e assistenza a tutti i lavoratori coinvolti. Tuttavia, la mancanza di dettagli e la vaghezza delle dichiarazioni hanno alimentato ulteriormente le preoccupazioni tra i dipendenti e i sindacati.

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