La proposta era stata presentata nel 2012, per aumentare il numero delle donne nei consigli di amministrazione delle società.
Più donne nei consigli di amministrazione: approvata la proposta
Quando si decide di rinnovare i consigli di amministrazione delle società, solo nel 41% dei casi si scelgono nomi femminili. Questo avviene a causa della legge Golfo-Mosca, che 10 anni fa, ha fissato al 40% l’obbligo di rappresentanza femminile nei Cda. I dati dell’ultimo aggiornamento Consob, ad ottobre 2021, hanno svelato che sono solo 16 le società con un’amministratrice delegata, solo due in più rispetto alle 14 Ceo del 2013. Un dato che peggiora se si tiene conto del valore di mercato delle aziende che guidano.
Nel 2020 le donne Ceo rappresentavano il 2% del valore di mercato. Questo vuol dire che sono poche le donne a capo di un’azienda e nella maggior parte di casi si tratta di realtà molto piccole. Questo problema riguarda anche gli altri Paesi e costituisce uno degli ostacoli più difficili per il raggiungimento della parità di genere nel processo decisionale economico.
L’attenzione a questo argomento negli ultimi anni è più alta, anche nei consigli di amministrazione, e un numero crescente di Stati membri ha deciso di introdurre una regolamentazione per facilitare l’accesso delle donne negli organi direttivi. Nove Stati membri hanno introdotto quote di genere per i Cda, mentre in 18 hanno modificato i codici di governo societario per includere raccomandazioni a favore della rappresentanza femminile.
Uno studio presentato dal Parlamento europeo a dicembre 2021, Women on Boards Policies in Member States and the Effects on Corporate Governance, svela che i Paesi che avevano introdotto quote temporanee le hanno prorogate. Bisogna anche sottolineare che una legislazione che non prevede sanzioni risulta meno efficace in materia di quote rispetto ad una che ne prevede.
Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la proposta per aumentare le donne nei Cda
Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato una proposta legislativa della Commissione per aumentare la parità di genere nei consigli di amministrazione delle società europee quotate in Borsa. La proposta prevede che entro il 2027 almeno il 40% dei Cda sia composto da donne o che le donne siano il 33% in ogni Cda.
Una proposta che era stata presentata nel 2012, ma che è rimasta ferma per anni. Non si tratta di una decisione definitiva, visto che il provvedimento deve ancora passare al vaglio del Parlamento europe. È comunque importante che l’argomento sia tornato all’ordine del giorno, soprattutto tenendo conto che, come ha ricordato il Consiglio dell’Unione europea, “nell’ottobre 2021 le donne rappresentavano soltanto il 30,6% dei membri dei consigli di amministrazione e appena l’8,5% dei presidenti dei consigli di amministrazione”.