Introduzione alla questione dei dati personali
Negli ultimi anni, la questione della protezione dei dati personali è diventata sempre più centrale nel dibattito pubblico, soprattutto in Europa. Recentemente, l’organizzazione austriaca Noyb ha lanciato un allerta riguardo al trasferimento di dati degli utenti europei verso la Cina, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sulla privacy. Le denunce presentate contro sei colossi tecnologici, tra cui TikTok e Shein, evidenziano un problema che potrebbe avere ripercussioni significative per milioni di cittadini europei.
Le denunce di Noyb e le aziende coinvolte
Noyb ha depositato sei denunce presso le autorità di protezione dei dati di diversi paesi europei, tra cui Austria e Italia. Le aziende coinvolte, come AliExpress e Xiaomi, sono accusate di trasferire illegalmente i dati personali degli utenti in Cina.
Quattro di queste aziende ammettono esplicitamente di effettuare tali trasferimenti, mentre altre due, Temu e WeChat, parlano genericamente di trasferimenti verso “paesi terzi”, senza specificare che la Cina è inclusa. Questo solleva interrogativi sulla trasparenza delle loro politiche sulla privacy.
Il quadro normativo europeo e la Cina
Il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) stabilisce che i dati personali possono essere trasferiti al di fuori dell’Unione Europea solo verso paesi che garantiscono un livello di protezione equivalente a quello europeo. Tuttavia, la Cina non ha mai ricevuto una “decisione di adeguatezza” dalla Commissione europea, il che significa che non soddisfa questi standard. Kleanthi Sardeli, avvocato di Noyb, ha sottolineato che la natura autoritaria del governo cinese rende improbabile che possa garantire la stessa protezione dei dati offerta dall’Unione Europea.
La complessità delle strutture aziendali
Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda la struttura societaria delle aziende coinvolte. Ad esempio, Shein utilizza una rete complessa di entità legali, con sedi in diversi paesi, tra cui Singapore e Irlanda. Tuttavia, la denuncia sostiene che la sede europea dichiarata in Irlanda sia fittizia, con oltre 600 società registrate all’indirizzo indicato, rendendo difficile verificare la reale presenza di personale e operazioni in Europa. Questo solleva ulteriori dubbi sulla responsabilità delle aziende nella gestione dei dati degli utenti.
Le risposte delle aziende e l’attenzione internazionale
In risposta alle denunce, solo Xiaomi e TikTok hanno fornito