Il divario di genere nelle materie STEM
In Italia, la disparità di genere nelle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) è un problema persistente e preoccupante. Secondo i dati Istat del 2021, solo il 24% delle persone laureate italiane tra i 25 e i 34 anni ha conseguito una laurea in una materia STEM. Questa percentuale è significativamente più alta per gli uomini, che raggiungono il 33,7%, mentre per le donne scende al 17,6%. Questo divario è ancora più marcato nelle aree di ingegneria e informatica, dove l’occupazione femminile è inferiore di nove punti percentuali rispetto a quella maschile.
Iniziative per promuovere le scienziate
Per affrontare questa disparità, sono state avviate diverse iniziative. Un esempio è il progetto 100esperte.it, una banca dati online creata nel 2016 per raccogliere informazioni su scienziate italiane in ambito tecnico.
Questo progetto mira a ribaltare gli stereotipi di genere e a dare visibilità a donne che eccellono nelle STEM. Tra queste, troviamo figure di spicco come Maria Bodoardo, ordinaria di chimica al Politecnico di Torino, e Simonetta Di Pippo, astrofisica e direttrice dello Space Economy Evolution Lab della Bocconi, che hanno contribuito in modo significativo alla ricerca e all’innovazione.
Il ruolo delle scienziate nel cambiamento
Le scienziate italiane stanno dimostrando che è possibile superare le barriere di genere. Patrizia Caraveo, astrofisica di fama internazionale, e Cecilia Laschi, esperta di bioingegneria, sono solo alcune delle donne che stanno aprendo la strada per le future generazioni. Le loro ricerche non solo contribuiscono al progresso scientifico, ma fungono anche da ispirazione per le giovani donne che desiderano intraprendere carriere nelle STEM.
La presenza di modelli femminili di successo è fondamentale per incoraggiare le ragazze a perseguire studi e professioni in questi campi tradizionalmente dominati dagli uomini.
Verso un futuro più inclusivo
È essenziale continuare a promuovere la presenza femminile nelle STEM attraverso politiche educative e iniziative di sensibilizzazione. Le università e le istituzioni devono impegnarsi a creare ambienti inclusivi che supportino le donne nella loro carriera accademica e professionale. Solo così sarà possibile ridurre il divario di genere e garantire che le donne possano contribuire equamente al progresso scientifico e tecnologico del paese.