La millenaria cultura del gioiello

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La storia dei gioielli, le mode dell’antichità, le tecniche artigianali, le grandi firme di oggi, e tanti aneddoti, anche curiosi. Sono gli ingredienti della Storia dei gioielli di Anderson J. Black, stimato storico inglese del costume, per i tipi di Odoya, la cui uscita nelle librerie è prevista per il prossimo 20 marzo.

Un’opera corposa, che parte dai gioielli di epoca presitorica e primitiva per poi proseguire con il mondo antico, moderno e contemporaneo, nella quale i monili e i gli oggetti ornamentali e preziosi diventano testimonianza dei costumi, delle organizzazioni sociali, e anche delle credenze nei diversi periodi storici.

Perchè ad esempio, se oggi siamo abituati a considerare i gioielli prinicipalmente attraverso le due categorie della preziosità dei materiali e del gusto estetico, in altre epoche a questi oggetti si attribuivano valori simbolici, talismanici, addirittura religiosi.

Nell’antico Egitto, ad esempio, si immaginava che la carne degli dei fosse costituita d’oro, in estremo oriente la giada è stata spesso impiegata con carattere rituale.

E cosi’ nel libro la vanità e le mode si uniscono a doppio filo con la storia, l’arte e le tecniche di lavorazione. E, qualche volta, anche con le leggende, come quella del grande diamante blu chiamato Hope, che nella seconda metà del 1600 l’avventuriero francese Jean Baptiste Tavernier regalo’ a Luigi XVI di Francia, per poi morire nel viaggio di ritorno in India: da quel momento ai proprietari del diamante furono attribuiti disastri di ogni tipo, disgrazie, bancarotte, morti improvvise. E poi ancora la storia di un altro diamante fra i piu’ famosi di sempre, il Koh-i-Noor, ora fra i gioielli della corona britannica, sul quale le prime testimonianze risalgono all’inizio del 1300.

Qualche altra curiosità: lo sapevate che gli strass della bigiotteria derivano dal nome dell’inglese Joseph Strasser, che riusci’ a dare lucentezza al vetro? Oppure che artisti del calibro di Salvador Dali’ e Georges Braque disegnarono splendide collezioni di gioielli? E in Italia, se probabilmente molti ricordano le squisite lavorazioni rinascimentali di Benvenuto Cellini, meno note sono le produzioni di gioielli di artisti moderni e contemporanei noti in altri campi, dalla scultura alla pittura: Arnaldo e Gio’ Pomodoro, Lucio Fontana, Giorgio De Chirico. Gli artisti, dunque, ma anche le firme e le grandi case della gioielleria internazionale, da Bulgari a Cartier. E in copertina, manco a dirlo, c’è Audrey Hepburn davanti alla vetrina di Tiffany.

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Scritto da luxu

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