Omer dice che la vorrebbe rosa, perché è il suo colore preferito. Massimo dice che la farebbe di un rosso particolare. Un rosso forte, «anche se rosso è un pugno in un occhio», dice Massimo. «Lo abbinerei al grigio: il grigio è chiaro, il rosso è scuro e ricorderebbe le nostre divise. Pitturato a metà: rosso sotto e grigio sopra. Il garage lo farebbe di un bel giallo». Subito dopo la seconda scossa del 29 maggio, la sede della Croce Blu è stata dichiarata inagibile, ma i volontari hanno continuato a fare servizio con le loro ambulanze. Matteo dice che è come se avessero dichiarato inagibile casa sua.
Ad agosto da queste parti fa caldo. Fino a poco tempo fa, ancora si vedevano le lucciole sui campi di grano.
Poi l’aria sporca, l’inquinamento è arrivato anche qui. Forse daranno colpa al terremoto per la loro scomparsa. Però sono rimaste le stelle che cadono e i desideri da esprimere. Tutti i volontari pensano alla loro nuova sede: grande e bella come non ce l’hanno mai avuta. Nella sede nuova Massimo ci vorrebbe un bel televisore a led 60 pollici «perché ci sono serate che fanno fatica a passare. Soprattutto quando hai fatto undici ore di lavoro, fai in tempo a farti una doccia e correre per arrivare in sede cinque minuti prima del turno. E poi in ambulanza. Ma arrivare a mezzanotte è lunga».
Giampietro ci metterebbe una radio «che sia da punto di contatto quando serve aiuto in zona», dice. Marco dice che vorrebbe la nuova sede con le colonne centrali senza i buchi: «vorrei che aiuti a guardare al futuro.
Ci metterei la foto della sede vecchia, la foto del punto dove sta crollando. Quando tu perdi il tuo passato, perdi il tuo futuro. E quando fai un errore, se non lo guardi, lo rifarai sempre quel tuo errore», dice Marco.
«Si impara dopo», diceva Giacomo. «Perché vedi: io ci dò una mano, però ne ho avuto bisogno anch’io! E sai cosa vuol dire aver bisogno? Si impara dopo», diceva Giacomo, «perché finché lo fai per gli altri, non ti accorgi che… ma quando ti vengono a prendere, t’accorgi cosa vuol dire il volontariato». Giacomo era un volontario e oggi è una stella e magari esaudisce i desideri di Matteo, Massimo, Omer, Glenda, Marco, Giampietro…
(Questa è la storia di una delle tante persone che hanno aiutato l’Emilia.
Voi ne conescete altre? Potete raccontarci la loro storia qui).