Negli ultimi giorni il dibattito attorno al futuro di Twitter è cresciuto considerevolmente a seguito di due eventi: l’anticipazione dell’introduzione di una nuova funzione e i risultati dell’ultima trimestrale.
La nuova funzione
BuzzFeed ha dato il via al coro di cinguettii dopo la pubblicazione di un’indiscrezione.
L’indiscrezione riguarda l’imminente rilascio di una timeline gestita da un algoritmo e non più in ordine cronologico inverso.
Per placare la protesta, etichettata #RIPTwitter, si è dovuto scomodare Jack Dorsey (fondatore e ora CEO) che in una serie di tweet ha precisato che non ci sarebbe stato un riordino della timeline.Dopo qualche giorno ecco arrivare l’annuncio ufficiale di una nuova feature promossa come utile per non perdere i migliori tweet.In effetti non si tratta di una rivisitazione in chiave algoritmica di tutto il flusso di notizie della timeline, ma di un potenziamento della funzione “Mentre non c’eri” (lanciata alla fine del 2014).
Come funziona?
In pratica ogni qual volta si accederà a Twitter, dopo un periodo di assenza, vedremo, non gli ultimi messaggi scritti dai nostri following, ma “il meglio” di ciò che è stato scritto, selezionato dall’algoritmo proprietario in base all’engagement generato.Superando questo blocco di messaggi prescelti, compariranno i cinguettii nel consueto ordine cronologico inverso.Il nuovo meccanismo, al momento, è “opt-in” ovvero attivabile a scelta dal pannello impostazioni, nella sezione contenuti, selezionando la casella “mostrami prima i tweet migliori” o anche dall’app mobile.
Se in futuro verrà abilitato di default, come sembra, ciò potrebbe determinare la perdita di una parte degli utenti della prima ora. Ma la vera domanda è: sarà in grado di portare nuovi utenti? Sicuramente è un meccanismo di semplificazione del funzionamento di Twitter per i neofiti, ma mi sembra più volto ad aumentare l’interazione con i tweet che verranno posti in evidenza dall’algoritmo.
I risultati della trimestrale e le 5 priorità
Quello della crescita di Twitter è un problema evidenziato dall’ultima trimestrale. L’azienda ha dichiarato che nell’ultimo quarto gli utenti attivi mensili sono stati 320 milioni, come nel periodo precedente. Ma, in realtà, escludendo gli utenti che usano il servizio via SMS, gli utenti sono diminuiti di 2 milioni.A compensare la situazione è l’andamento positivo dei ricavi: 710 milioni di dollari in crescita del 48% anno su anno.
Ma cosa farà Jack Dorsey per convincere investitori e utenti? Ecco le sue 5 priorità:
– Miglioramento del “core service”: oltre alla modifica alla timeline appena introdotta, Jack ha parlato di aggiustamenti dell’onboarding (la fase di iscrizione al servizio), semplificazione dell’uso delle risposte e delle citazioni (la sintassi .@nome e le regole di @reply), velocizzazione della scrittura dei tweet, arricchimento multimediale degli stessi (arriverà l’estenzione oltre i 140 caratteri?);
– Live streaming: continueranno gli investimenti su Periscope per espandere le capacità di video broadcasting.
L’acquisizione del servizio si è dimostrata una scelta azzeccata. Ha colto un trend espressivo nuovo e spinto Facebook all’inseguimento. Ora però si tratta di essere più veloci di Zuckerberg che negli USA ha già rilasciato la funzione Live a tutti gli utenti;
– Creators e influencers:
Jack ha dichiarato che l’azienda si concentrerà anche nel convincere utenti creativi ed influenti a produrre contenuti di valore sulla piattaforma.
Twitter li aiuterà ad espandere il loro pubblico offrendogli strumenti come Vine e mettendoli in evidenza su Moments;
– Sicurezza: continuerà il lavoro per mettere in campo le misure per incoraggiare la libertà di espressione degli iscritti e prevenire qualunque forma di molestia. In questa ottica verrà implementata una tecnologia per individuare automaticamente l’uso di un linguaggio poco consono alle linee guida della piattaforma;
– Sviluppatori: col ritorno di Dorsey sembra essere ricomparsa anche l’attenzione al mondo degli sviluppatori di terze parti. Sono loro che hanno contribuito a far crescere Twitter nei primi anni e ora sono loro che devono ritornare ad essere “coccolati” con strumenti in grado di aiutarli nel loro lavoro.
Le 5 priorità individuate da Jack Dorsey vanno nella giusta direzione. È giusto, a mio avviso, introdurre funzioni in grado di coinvolgere un pubblico più vasto (anche se sarebbe sbagliato rincorrere Facebook), ma spero continui ad esserci la massima attenzione a preservare la natura del servizio, la cui utilità risiede nel far emergere le notizie in tempo reale.