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La qualità dell’aria nel mondo: un’analisi del rapporto IqAir 2024

Scopri quali nazioni rispettano gli standard dell'Oms e quali lottano contro l'inquinamento

Analisi della qualità dell'aria globale secondo IqAir 2024
Scopri i risultati del rapporto IqAir 2024 sulla qualità dell'aria nel mondo.

I paesi con l’aria più pulita

Secondo il rapporto annuale sulla qualità dell’aria redatto dalla fondazione IqAir, nel 2024 solo sette paesi hanno rispettato i limiti fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per la concentrazione di Pm2,5. Questi paesi sono Australia, Bahamas, Barbados, Estonia, Grenada, Islanda e Nuova Zelanda. Questo dato evidenzia una situazione allarmante per la maggior parte del mondo, dove l’inquinamento atmosferico continua a rappresentare una grave minaccia per la salute pubblica.

Le regioni più inquinate

In contrasto con i paesi virtuosi, ci sono regioni che si trovano in una situazione critica. Il Ciad, ad esempio, ha registrato una concentrazione media di Pm2,5 di 91,8 µg/m3, ben oltre 18 volte il limite stabilito dall’Oms.

Altri paesi come Bangladesh, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo e India seguono a ruota, con livelli di inquinamento che superano di gran lunga le soglie di sicurezza. In India, nonostante alcuni miglioramenti, si trovano 12 delle 20 città più inquinate al mondo, con Byrnihat che detiene il triste primato.

Le iniziative per migliorare la qualità dell’aria

Nonostante i dati preoccupanti, ci sono segnali di speranza. La regione del Sud-Est asiatico sta attuando misure per migliorare la qualità dell’aria, come l’accordo per monitorare e ridurre l’inquinamento causato da incendi boschivi. Anche città come Pechino e Seul hanno implementato normative più severe riguardo ai veicoli e alle emissioni industriali. Tuttavia, la qualità dell’aria è strettamente legata al cambiamento climatico, e le temperature più elevate contribuiscono a incendi più frequenti e prolungati, aggravando ulteriormente la situazione.

La necessità di un monitoraggio globale

Un aspetto critico emerso dal rapporto è la mancanza di stazioni di monitoraggio in molte regioni, in particolare in Africa, dove esiste una stazione ogni 3,7 milioni di abitanti. Inoltre, la recente decisione degli Stati Uniti di non rendere più pubblici i dati raccolti dalle ambasciate e dai consolati potrebbe ostacolare gli sforzi globali per combattere l’inquinamento atmosferico. Tuttavia, iniziative come il progetto di IqAir di dotare le scuole di centraline di monitoraggio potrebbero rappresentare un passo importante verso una maggiore consapevolezza e un’azione collettiva per un’aria più pulita.

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