In un mondo pieno di gente che rimbalza contro i muri mentali del conservatorismo aprioristico, all’Università Sapienza di Roma gli ostacoli si superano col trampolino dell’innovazione, centrando un soffice punto di atterraggio tra modernità e tradizione. E il Sistema Unico di Identità Digitale SPID è un bellissimo balzo in avanti per 115mila studenti che dal 15 giugno possono fruire dei servizi universitari e della Pubblica Amministrazione, con un’unica password.
Eugenio Gaudio con il ministro Madia
Siamo la prima Università italiana ad aver concretamente adottato SPID collegandolo ad Infostud
Il prestigio della Sapienza poggia su numeri solidi: 700 anni di storia, 300 corsi di laurea, 200 master e un’indubbia vocazione all’innovazione, grazie all’eccellente attività di ricerca scientifica in numerose discipline, al punto da attrarre premi Nobel e scienziati di rilievo internazionale.
Il Rettore, Eugenio Gaudio, 60 anni e tanta esperienza levigata e acquisita come Preside della facoltà di Farmacia e Medicina, e Presidente della Conferenza permanente delle facoltà e scuole di Medicina, guiderà l’Ateneo fino al 2020. “Siamo la prima Università italiana ad aver concretamente adottato SPID collegandolo ad Infostud, il portale delle carriere universitarie – commenta il Rettore – Un passo importante all’insegna della digitalizzazione, necessario per snellire la pesantezza della burocrazia del paese. Siamo stati rapidi, in appena due mesi i tecnici dei servizi informativi hanno reso compatibili le infrastrutture. Abbiamo sottoscritto l’accordo col Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione il 17 maggio, e ora i nostri studenti possono gestire in modo ancora più semplice le rispettive carriere universitarie”.
spid, BRUCIATE LE TAPPE
Un’intuizione che ha permesso di bruciare tempi e tappe, accorciando la distanza col futuro, al punto che oggi la Sapienza è primatista: “Abbiamo condiviso quest’idea nella Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) proprio per innescare un processo virtuoso. Tra atenei c’è competizione – confida Gaudio – perciò speriamo che nessuno voglia restare indietro”. Se è vero che spesso si cresce per processi imitativi, quindi, si spera che tutte le altre realtà accademiche ben presto seguano l’esempio, spingendo l’acceleratore sugli strumenti digitali. SPID oltre a facilitare la vita di cittadini e studenti, assume una forte carica simbolica, sferzante come aria fresca, un colpo di vento che spazza via la pesantezza dei luoghi comuni. “Attorno alle Università spesso girano dicerie prive di fondamento.
Non siamo affatto resistenti alla modernità, anzi, è esattamente il contrario: qui alla Sapienza, per esempio, realizziamo tanta ricerca di primissimo livello. Inoltre promuoviamo i cosiddetti spin off, ovvero la nascita di imprese aventi come finalità l’utilizzazione di brevetti, invenzioni, know-how derivanti dai risultati della ricerca scientifica”.
Tutte le app degli studenti
Gli esempi, in effetti, sono notevoli: gli studenti del team IceCream hanno vinto la competizione promossa dalla Nasa International “Space Apps Challenge 2016”, realizzando un sistema che sfrutta i dati satellitari open source forniti dall’European Space Agency, e i dati raccolti tramite un’App in crowdsourcing, per monitorare lo stato di salute dei ghiacciai. Una App che fornisce agli alpinisti strumenti per progettare gli itinerari, in cambio dell’upload di immagini realizzate sullo stato dei ghiacciai. Ma non solo: basti pensare all’App Mobile Infostud messa a punto da un gruppo di studenti che consente di effettuare attraverso il proprio smartphone operazioni indispensabili, come la prenotazione degli esami o il controllo della carriera universitaria.
Abbiamo l’ambizione di essere un avamposto della Pubblica Amministrazione più avanzata e moderna
E ancora: Sapienza Virtual Tour, App navigabile da qualsiasi dispositivo che rende a portata di clic itinerari, uffici, strutture, aule, servizi e tutti gli spazi di interesse per la comunità universitaria. Insomma, un esempio di Università che destina importanti risorse alla ricerca, per spostare la frontiera dell’innovazione in avanti, ai primi posti in Italia. Con uno sguardo, però, sempre puntato sul mondo dei servizi pubblici. “Abbiamo l’ambizione di essere un avamposto della Pubblica Amministrazione più avanzata e moderna, rapida e non elefantiaca – conferma il Rettore – e i primi riscontri con SPID sono positivi, tra l’altro adottato a costi davvero molto contenuti. Il digitale ha cambiato profondamente il modo di informarsi, divertirsi, acquistare, spostarsi, studiare e fare ricerca; un cambiamento che tuttavia non è ancora entrato in profondità nel settore pubblico, ma SPID è il primo passo concreto verso la piena cittadinanza digitale”.
PRESENTE E FUTURO
Il presente e il futuro nella visione del mondo di Eugenio Gaudio, sono come amici fraterni: dov’è uno, deve esserci anche l’altro. Sempre insieme. Un inseguimento per raggiungere il traguardo nella sfida della semplificazione burocratica e amministrativa. Per questo non si esime dal suggerire come facilitare questa rincorsa alla modernità: “Stiamo assistendo ad una rivoluzione digitale, ma la buona volontà da sola non basta; affinché SPID si affermi compiutamente e velocemente, sarebbe molto utile fissare uno switch off di adozione obbligatorio. Ma non solo: bisogna fare entrare il Sistema Unico di Identità Digitale nel circuito degli strumenti utilizzati quotidianamente, come il bancomat, e convincere le persone con delle campagne di comunicazione mirate, della sua assoluta sicurezza. Ma per raggiungere questi risultati, dobbiamo collegare a SPID il più ampio numero di servizi possibili, in breve tempo. Non dobbiamo inseguire le utopie, ma la concretezza delle cose utili, insistendo sulla grande valenza pratica degli strumenti digitali. Gli anni passano, ma la strada del digitale ormai è tracciata”.