Tanti uomini e poche donne: nel mondo del digitale è così. La prova tangibile si ha durante gli eventi dedicati al mondo tech: speaker rigorosamente uomini, con l’altra metà del cielo enormemente sotto-rappresentata. Negli Usa, Sandi MacPherson, fondatrice della startup Quibb, sta cercando di cambiare le cose, con un’idea semplice, ma efficace.
MacPherson ha lanciato la “50/50 Pledge”: l’impegno ad avere nei convegni tech una rappresentanza femminile del 50%.
Come? Fornendo agli organizzatori degli eventi una lista di donne esperte di digitale. Tutto è cominciato con un tweet: MacPherson ha chiamato a raccolta le personalità femminili più rilevanti nel settore. Ha aperto una pagina su Google per formare una “lista di donne che lavorano nell’industria digitale e che sono interessate a intervenire alle conferenze, ad apparire nei panel, a contribuire in articoli e discussioni” ha scritto MacPherson.
“Donne speakers, aggiungetevi!”: sulla pagina viene richiesto di inserire i propri dati generici, il proprio mestiere e un indirizzo email.
L’iniziativa ha avuto grande successo: da maggio a oggi sono stati aggiunti oltre 1.100 nomi.
E In Italia? Peter W. Kruger, amministratore delegato di eZecute, società che fornisce supporto alle startup, ha raccolto la sfida di MacPherson e l’ha rilanciata nel nostro Paese: “Proviamo a fare una lista anche noi” ha scritto in un post su Facebook, “contro la noia dei soliti convegni digitalioti”. Il post terminava con una domanda: “Dite che arriviamo a 100?”. Le risposte non sono mancate. In pochi minuti c’è stata una valanga di commenti con i nomi delle “nostre” donne nel digitale.
Nella lista stilata da MacPherson figurano donne che ricoprono ruoli decisivi in vari settori, dall’ingegneria informatica al marketing di aziende come Google, Facebook e BuzzFeed.
“Quando dai a qualcuno un pubblico, un palcoscenico e un microfono, quella persona acquista una reputazione semplicemente per il fatto di essere lì a parlare – ha commentato MacPherson – è una leva enorme”.
La lista italiana non è da meno rispetto a quella americana e di seguito vi indichiamo i primi nomi che sono stati proposti. Ma l’elenco è in continuo aggiornamento: chi vuole candidarsi o vuole proporre qualche nome può farlo scrivendo a noi o direttamente sul post Facebook di Peter W. Kruger. Aggiungeremo i nomi e allungheremo man mano l’elenco, cercando anche di dividere le personalità in base al settore in cui operano: per rendere più semplice la ricerca, e fare in modo che l’assenza delle donne agli eventi tech non abbia davvero più scuse.