Il 18 febbraio, Lila Tretikov, direttore esecutivo della Wikimedia Foundation, era a Milano e ha avuto un incontro con alcuni wikipediani italiani.
Lila Tretikov è direttore esecutivo di Wikimedia Foundation
La Wikimedia Foundation è la fondazione no profit americana che gestisce Wikipedia: pagano elettricità e server, sviluppano e mantengono il software, creano gli strumenti giusti per la comunità. Il loro lavoro è abilitare le migliaia di persone che costruiscono Wikipedia ogni giorno, volontariamente. Lila ha risposto alle numerose domande della comunità, raccontando un po’ della sua esperienza, dei sogni e dei progetti che ha per Wikipedia.La Wikimedia Foundation a brevissimo aprirà un questionario su quello che pensano i lettori e i volontari, su quello che vorrebbero Wikipedia diventasse. Cosa sarà Wikipedia in 5, 10 anni? Cosa sarà fra 20 anni? In attesa di rispondere tutti insieme (anche voi!), vorrei condividere un paio di pensieri, dirvi cosa mi piacerebbe che Wikipedia diventasse.
Wikipedia è il sesto sito al mondo, ha mezzo miliardo di utenti e decine di miliardi di visite, ogni mese.È un luogo incredibile di collaborazione e condivisione di conoscenza. A mio umile parere, dobbiamo proteggere questo bene comune, capitalizzarlo e riuscire a sfruttare l’intelligenza di migliaia di persone per risolvere anche altri problemi. Condividere conoscenza e dare accesso all’informazione è il primo passo. Come condividere competenze e connettere le persone?
Come sfruttare al meglio questo enorme capitale umano? Come usare Wikipedia per rendere il mondo un posto migliore?
Ecco alcuni passaggi a mio avviso utili per farlo.
PASSO 1: PIU’ SCUOLE E L’UNIVERSITA’
Ci serve un coinvolgimento serio, capillare e sistemico di Wikipedia con scuole, università, musei, biblioteche, archivi, giornalisti. È estremamente importante che l’informazione e la cultura siano condivise nei progetti Wikimedia.
Perchè è lì, semplicemente, che le persone finiscono quando vogliono imparare qualcosa.
Dobbiamo fare capire a tutti che Wikipedia è un bene comune, che è responsabilità di ciascuno di noi renderla un progetto migliore.
Soprattutto, dobbiamo farlo capire a chi di mestiere crea, diffonde, conserva informazione e cultura. Per quale motivo professori, bibliotecari, archivisti non mettono a frutto le proprie conoscenze su Wikipedia?
PASSO 2: PIU’ GENTILEZZA
Per accogliere nuovi “wikipediani”, dobbiamo sviluppare una cultura della gentilezza. Dobbiamo essere persone migliori, online. Incentivare la competenza, la verifica delle fonti, la lettura critica, ma anche la gentilezza e l’empatia fra le persone. Dobbiamo far diventare Wikipedia un safe space, un bel posto dove stare e donare il proprio tempo e competenze.
PASSO 3: PIU’ TRASPARENZA
Dobbiamo essere in prima linea con i diritti digitali, la trasparenza, la lotta alla censura.
Wikipedia è un esempio unico di un progetto collaborativo, aperto e gratuito. Ecco, secondo me, come comunità e come progetto, dobbiamo fare ancora di meglio.
Dobbiamo essere attivamente contro ogni tipo di discriminazione, attenti al discorso della privacy, della libertà di espressione.
Lo so che fa ridere, ma dobbiamo essere “i buoni”. Il più possibile, almeno.
PASSO 4: PIU’ CONTAMINAZIONE
Wikipedia come arma di collaborazione di massa. Tim Berners-Lee aveva in mente esattamente questo, quando creò il World Wide Web. Voleva costruire uno strumento di discussione e condivisione, che potesse aiutare le persone a comunicare meglio fra di loro, che potesse farli lavorare meglio, cooperando. Ne hanno parlato recentemente anche Weinberger e Searls, nel nuovo Cluetrain Manifesto: Internet è nostra, è un bene comune, per cui dobbiamo usarla con giudizio, e per le cose giuste. Il nostro mondo è sempre più grande. Problemi complessi pretendono risposte complesse.
Nessuna persona, azienda, istituzione o governo può affrontare individualmente la globalizzazione, il riscaldamento globale, il terrorismo, la criminalità organizzata.
Bisogna cooperare, condividere idee e competenze, collaborare per trovare soluzioni. Attraverso Internet, possiamo provarci.