Le 5 cose che ho imparato facendo startup (e gli errori da non fare)

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La giornata dello startupper è affollata di studio, organizzazione del lavoro, individuazione degli obiettivi, analisi delle nicchie di mercato, definizione degli argomenti, scelta dei collaboratori e, per ultimo, ma non in ordine d’importanza, monitoraggio di tutto.

Non facendomi mancare niente neanche io, ormai un anno e mezzo fa ho creato la mia startup: Madre in Italy, il canale degli italiani nel mondo. E’ una piattaforma che aiuta gli italiani ad andare all’estero o ad ampliare i propri confini, promuove l’attività di chi già vive in un altro paese e sviluppa una rete di “matching” tra gli italiani nel mondo.

E siccome credo che nella vita serva più un grammo di pratica che una tonnellata di teoria, ecco le 5 cose che ho imparato nel creare una startup innovativa.

1. Un’idea nel cassetto non è un’idea

L’idea è alla base di ogni Start Up, ma per creare una Start Up non basta un’idea, deve essere un’idea che ha mercato. Non potrai mai convincere un investitore se il tuo progetto non è pianificato nei minimi dettagli.

Credits: tnooz.com

Nella Silicon Valley hai 2 minuti di tempo per raccontare la tua startup, il “pitch” (ti sfido, avvia il cronometro e dopo due minuti verifica se hai detto tutto). Se non ci riesci, il tuo business angel, tirerà dritto perché non ha tempo da perdere.

Strutturare un’idea significa costruirne ogni aspetto. Lavorateci sopra giorno e notte e non abbiate paura di modificarla col tempo.

Una volta convinti di quello che sarà il vostro business model, provate a redigere un business plan.

Sul web ci sono centinaia di suggerimenti su come scriverlo, ma a mio avviso questa è la migliore guida.

2. Cercate il team ma non coinvolgete il vostro miglior amico

La strada della startup può avvicinare, ma anche allontanare.

Una volta strutturata l’idea dovrete cercare i vostri collaboratori. L’eventuale finanziatore vorrà conoscere il vostro team, i meriti, le capacità e le potenzialità di ognuno di loro. Vorrà sapere a chi sta dando i propri soldi e perché dovrebbe darli a voi.

Vi suggerisco innanzitutto di aprirvi un profilo Linkedin e di tenerlo costantemente aggiornato.

La ricerca del team, a mio avviso, è il momento più difficile di una startup. Trovare le persone giuste con cui realizzare il progetto non è una cosa facile.

Un consiglio potrebbe essere quello di renderli partecipi della vostra idea e promettere loro una piccola quota in caso di successo.

Non dimenticate mai però, che voi siete il Founder. Dovrete avere la capacità di comprendere i punti di vista di ognuno, e poi prendere una decisione. E non sempre saranno tutti d’accordo.

3. La sfida: trovare i soldi

Se oggi le banche non danno più prestiti e se per trovare un finanziamento pubblico devi avere un cognome “importante”, la mia domanda è: ma i soldi, dove li troviamo? Ecco le strade alternative:

  • Business Angel e Venture Capital sono disposti a finanziare progetti ad alto rischio. Non so esattamente dove pescarli o dove vivono. Per lungo tempo restano delle figure mitologiche poiché, solo se suscitate il loro interesse, ad un tratto, appariranno;
  • Crowfounding è la somma di piccoli finanziamenti erogati da parte di tante singole persone che sostengono il tuo progetto. Il crowdfounding nasce con l’avvento dei social network. Infatti, più riuscirai a coinvolgere ed emozionare il tuo pubblico, prima raggiungerai il capitale richiesto;
  • Esistono diverse piattaforme di crowfounding. Le più famose sono Kickstarter e IndieGoGo;
  • Family and Friends è l’aiuto finanziario che può darti la tua famiglia o gli amici che credono alla tua iniziativa. E’ da non sottovalutare poiché se riesci ad investire la loro quota in modo intelligente puoi avanzare con il progetto e cercare così un altro finanziamento. Ma questa volta con qualcosa in più.

Credits: Jo boxes

4. Non aspettare il tuo “angelo”. Comincia subito!

Mentre aspetti che il tuo “angelo” si occuupi della tua startup, il mio consiglio è di iniziare.

Rispetto a 10 anni fa oggi hai tutti gli strumenti necessari per partire alla grande.

Chiama i tuoi collaboratori e insieme a loro crea una strategia di marketing.

A quale nicchia è indirizzato il vostro progetto? Di cosa si occupa? Come pensate di arrivare alla vostra audience?

Una volta risposto a queste domande testate sui social network se davvero quello che fate interessa.

Un’altro passo da fare è l’acquisto di un dominio e la creazione di una Landing Page. E’ la pagina di atterraggio dove l’utente è invitato a manifestarvi il suo sostegno mediante la call to action. Costruite un’ottima pagina e mantenete le promesse che fate agli utenti. Guadagnerete la loro fiducia e partecipazione.

Infine, non dimenticate la vostra vita off-line. I migliori rapporti si creano di persona. Parlate della vostra idea a chiunque. Mettetevi in gioco. Solo in questo modo potrete trovare nuovi collaboratori che, interessati alla vostra idea, vi aiuteranno con i propri mezzi.

5. E’ un’impresa

Vorrei dire “siamo alla fine del viaggio”, ma in realtà vi auguro che non accada mai. Preferisco dire “siamo alla fine della salita, e all’inizio del viaggio”.

Se la vostra idea è vincente, troverete i soldi da investire.

Molti dicono che in fondo tutto è solo un gioco. Questo richiede duro lavoro, tanta pazienza e, perchè no, un pizzico di fortuna. Ci vorrà un anno, forse due, o forse non sarà il tempo a condurvi, ma incontri, coincidenze e imprevisti.

Una volta trovati i soldi bisognerà formalizzare l’impresa. Per le startup innovative ormai è legge l’Investment compact. Vi consiglio di dargli un’occhiata.

Credits: vartechnation.bluestarinc.com

Se nei momenti di sconforto la vostra startup sembra impossibile, vi suggerisco di cancellare le prime due lettere, non servono a nulla. impossibile! questo è il primo esercizio da fare se credete in quello che fate. In caso contrario la vostra idea diventerà un ricordo, forse partirete per un lungo viaggio (se ancora avrete soldi da spendere), e comunque sarà un’esperienza ma non un fallimento.

Ripartire con un’altra idea è la cosa più “innovativa” che potrete fare.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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