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Le prime 22 parole chiave per stravincere nel 2014

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In questo articolo vi proponiamo una sfida: il primo articolo di Chefuturo! in crowdsourcing, da scrivere in co-creazione tutti insieme e che fornisca una panoramica di alcune parole chiave che in un modo o nell’altro faranno da protagoniste in questo 2014. Lo costruiremo ragionando insieme su quello che ci aspetta e come l’Italia può diversificarsi nel mercato internazionale partendo da una parola (un concetto, un oggetto, un’idea..) su cui investire le nostre energie nel 2014.

Cominciamo da queste categorie: la parola più calcolatrice, la pericolosa, quella più sulla difensiva, la profittevole, la più VIP, la scientifica, la duplicata, la volante, quella invisibile e quella più animata?

1. La calcolatrice: Big Data

Quella mole enorme di dati a disposizione delle aziende da gestire ed interpretare, operazione difficile quasi quanto l’interpretazione dei sogni appena svegliati.

Non c’è stato un solo evento in cui non se ne sia sentito parlare in tutte le sue forme. Ma quante persone abbiano capito davvero i benefici dei Big Data e come trasformarli in Smart Data, ovvero in dati utili a prendere decisioni manageriali funzionanti, rimane ad oggi un mistero. Ora che tutto è tracciato e tracciabile, proprio per la difficoltà a saper gestire e analizzare tutti questi dati che abbiamo a disposizione, vi è molto interesse anche in ambito formazione con corsi che nascono: ad esempio al MIT per formare nuove figure professionali in grado di saperne trarre profitto. Ecco a proposito la prossima parola chiave.

2. La profittevole: IoE (Internet of Everything) o IoT (Internet of Things)

Si stima che questi acronimi possano valere un mercato di circa 19mila miliardi di dollari.

Questo il valore stimato dell’interconnessione e integrazione tra dispositivi quali SmartTv, frigoriferi, auto, smartphone, lavatrice, riscaldamento e così via. Quindi potrebbe essere una delle parole più redditizie e promettenti. Però, ad esempio, se ne parla da anni, senza averla mai vista realizzare davvero. Il 2014 sarà l’anno della casa intelligente e superconnessa, dove avremo il frigo che quando siamo a lavoro ci manda un whatsapp se abbiamo i tortellini in frigo che scadono? Intanto ad esempio, per essere intelligenti, basterebbe che ci fossero in Italia sempre più strutture in grado, che ne so, di resistere ai terremoti o di evitare l’incessante muffa sui muri, se no altro che innovazione tecnologica e Smart Cities, diventiamo un Paese ammuffito, dentro e fuori casa.

3. La pericolosa: cybercrime

Hacking, phishing, spamming, identity theft, stalking, terrorismo e chi più ne ha più ne metta, di crimini che si possono commettere anche solo con una buona connessione ce ne sono una marea. Ma niente paura perché la Cybersecurity (ovvero “la parola più sulla difensiva”) ci salverà, a meno che non si porti via tutto lei. Ogni riferimento è casuale.

4. La più indossata: i Wearable device

Si insomma tutti quegli aggeggi da vestire. Indosseremo praticamente di tutto, tra bracciali, smartwatch, orecchie, sensori, per tracciare quello che mangiamo, quanto dormiamo, quanto camminiamo, quante Kcal consumiamo, quanti scalini ha la scala di casa, di che umore siamo (eh?? Si anche quello…) etc etc. Si porteranno con stile ed eleganza? Quello non lo so, ma posso dire che si dovrebbero indossare comunque con intelligenza perché l’intelligenza no, quella non la possiamo comprare al supermercato sotto forma di qualcosa da indossare. Se no l’effetto collaterale è che rischiamo di avere un augumented stupidity invece che reality.

5. La parola scientifica: Schermologia

Una nuova disciplina scientifica che fa riferimento ad un ecosistema a cui accediamo con infiniti schermi. Secondo Derrick de Kerchkove i bambini, attraverso le tecnologie sviluppano la propria mente e la propria creatività. Gli adulti invece sono letteralmente immigranti dentro questo mondo. I bambini no. Loro sono già abituati a trovarsi davanti allo schermo del telefonino, del videogioco, del computer. La schermologia per loro è una sorta di esternalizzazione del pensiero. Questo video spiega bene la situazione: un modo diverso per dire che Steve Jobs ha cambiato il nostro sistema operativo interno.

6. La duplicata: stampanti 3D

Dalle potenzialità tendenzialmente infinite le abbiamo viste stampare proprio in tutte le salse, fino a farle diventare sughi di pizza da asporto per astronauti e protesi nel biomedicale. Cos’altro potremmo stampare in 3D nel 2014? Intanto godiamoci la nascita dei primi 3D store in Italia, chissà che al suo interno ci si possa intrattenere davanti ad una bevanda prodotta in 3D con l’esatta riproduzione in stampa 3D non solo di sapori, ma anche di profumi di luoghi più o meno lontani (fantascienza? No, no, ci stanno già provando da anni a lanciarla nel mercato).

7. La più VIP: Second Screen

Ovvero l’utilizzo di uno secondo schermo mentre guardiamo la TV (e.g. tablet, smartphone) per ottenere informazioni addizionali rispetto a quelli che vediamo nella trasmissione, film, o serie TV. Grazie alla funzionalità HyperSync® La3 è diventata nel 2013 il primo canale in Europa ad utilizzare la modalità second-screen ed ha vinto gli Smau Mob App Award, il contest che premia le migliori App. Attraverso il riconoscimento automatico della traccia audio infatti, smartphone o tablet si sincronizzano con il programma trasmesso on air e consentendo allo spettatore di fruire in diretta, sullo schermo del proprio dispositivo mobile, di contenuti extra, esclusivi e inediti, in modo del tutto nuovo, semplice e coinvolgente. Come spiegato qui.

8. La volante: Droni

Voleranno ovunque, servirà una patente per guidarle, ci porteranno in mezz’ ora tutto ciò che compriamo online? Chi può dirlo. Quello che è certo è che aumenteranno le segnalazioni di avvistamento UFO non appena cominceranno a spiccare il volo ovunque per davvero. Ovvero quando? Probabilmente quando saranno più diffusi in quanto più economici, più piccoli, più veloci, meno visibili, più pacifici e più autonomi.

9-11. Le silenziose: Face Detection, Eye Tracking e Sensori Biometrici

Esempi di tecnologia invisibile come strumento di competitive intelligence e per servizi sempre più personalizzati e personalizzabili al cliente ad esempio nei punti vendita. Una sorta di grande fratello di tutto quello che fate dentro i negozi, nelle stazioni, negli aeroporti e così via (che va tra le altre cose a formare il calderone dei big data da analizzare). Sono molto più diffuse di quello che si pensa.Vi stupite che sappiano tutto di voi? Ecco come:

  • Eye Tracking: sistema per monitorare cosa attrae l’attenzione del cliente ed eventualmente per identificare velocemente il cliente ed i suoi passati acquisti
  • Face Detection: sistema per identificare le persone che entrano negli store, con variabili demografiche e psicologiche (umore…) per la personalizzazione dei servizi ed eventuali carte fedeltà
  • Sensori Biometrici: sistema che analizza il comportamento dei clienti, i suoi spostamenti all’interno dello store, l’appeal dei prodotti e della loro posizione all’interno dei punti vendita, i picchi di domanda e tanto altro ancora

12-22. Le più animate

Ovvero esempi di tecnologia visibile enabler di vantaggio competitivo sostenibile nei punti vendita e modalità di intrattenimento e servizio al cliente. Il modo in cui le persone acquistano sta cambiando rapidamente. Per venire incontro al cambiamento ci saranno sempre più tecnologie visibili nei punti vendita, nelle fiere, e nei luoghi pubblici quali piazze e così via. Ad esempio:

  • Animated Shop Window: vetrine animate che forniscono informazioni su prodotti e servizi ed intrattengono il cliente anche quando il negozio è chiuso
  • Digital Signage: i contenuti pubblicitari delle aziende appaiono ai clienti al loro passaggio, targetizzandoli secondo variabili anagrafiche di etnia ma anche ad esempio sulla base dell’umore.
  • Virtual Shelves: pannelli digitali attraverso i quali è possibile visualizzare in store anche prodotti non fisicamente presenti con tutte le loro caratteristiche, che possono arrivare velocemente sia in-store sia consegnati a casa e possono essere ad hoc personalizzati dal cliente
  • Virtual Catwalk: proiezione delle collezioni durante le sfilate, utilizzati ad esempio come servizio di cross-selling per mostrare ad esempio abbinamenti di vari prodotti
  • Virtual Assistant: touch screen che gestisce in remoto le richieste del cliente ad esempio in tutte le lingue anche quelle non conosciute dai dipendenti in negozio
  • Virtual Shopping: possibilità di acquistare il prodotto online mentre si è in negozio
  • Virtual Fitting Room: dispositivo che tramite sensori e dati forniti dal cliente è in grado di consigliare taglia modelli colori etc
  • Eliminacode: per gestire la propria posizione in fila tramite smartphone nei momenti di picchi di domanda
  • Digital Payment: pagamenti tramite smartphone (NFC..)
  • Anticontraffazione: per verificare autenticità prodotti (QR Code, RFID…)
  • Digital Mirror: specchio tecnologico che permette di provare virtualmente i capi

Insomma proprio per tutti i gusti. E quante altre ce ne sono e ce ne saranno nel 2014!

Ed ora, sentitevi pure liberi di aggiungere categorie, aneddoti, trend partendo dalle parole chiave che in un modo o nell’altro hanno lasciato il segno nella vostra vita nel 2013 e che ritroveremo potenziate nel 2014. Pronti? Qual è secondo voi una parola su cui scommettere e su cui investire le nostre energie nel 2014? E quelle di cui invece non abbiamo proprio più bisogno che ci hanno letteralmente stancato?

Silvia Vianello

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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