Le vacanze estive di un maker, tra stampanti 3D e centri di ricerca

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Da quando sono iniziate le vacanze mi posso dedicare al 100% alle mie passioni, o meglio, alla mia passione. Ho così potuto frequentare le ultime sei lezioni del Master in Architettura Digitale dello IUAV (Venezia), in cui ho approfondito le tecniche del disegno e della progettazione in 3D con professori davvero molto bravi. La mia esercitazione è stata disegnare in 3D un papillon che ho stampato a casa con la mia stampante autocostruita. Ho pure messo il file su Thingiverse dove ho ricevuto molti like. Frequentare corsi con materie che appassionano è fantastico: si impara molto, anche se le lezioni sono in inglese, non solo senza annoiarsi, ma addirittura divertendosi. Magari fosse così anche il resto dell’anno!

La scorsa settimana ho vissuto due giornate da incorniciare: giovedì ho avuto l’onore di trascorrere la mattinata nel laboratorio che fu del Nobel per la chimica Giulio Natta e che ora ospita “+ LAB”, il nuovo laboratorio di stampa 3D del Politecnico di Milano, fortemente voluto e realizzato dalla Prof Levi, una persona speciale, un vulcano di idee, con una grande passione per l’insegnamento e con una vitalità’ contagiosa.

Ho sperimentato con Francesco, reduce dalla vittoria del concorso Ceramic Futures, una tecnica di stampa con argilla e materiali organici di scarto, come ad esempio fondi di caffè.

La miscela con il caffè non serve per modificare il colore dell’argilla (come pensava la mamma), bensì per rendere la miscela stampabile correttamente e modificarne la struttura interna, e vi assicuro che lavorarla richiede molta pazienza e dedizione. Su uno degli storici banconi, dove il Prof. Natta sperimentava, ho collocato la mia stampante a Km0 e il super esperto Simone Majocchi mi ha aiutato a metterla a punto. Dovete sapere che non sono quasi mai soddisfatto delle performances della mia stampante, ma Simone mi ha detto che, non solo stampa bene, ma fa miracoli, se si considera che è stata costruita in casa e con, in parte, materiale di scarto.

Per cui posso mettermi il cuore in pace e partire con un nuovo progetto.

Dopo Milano è stata la volta di Bergamo e, più precisamente, del parco scientifico tecnologico Kilometro Rosso, e anche qui le sorprese non sono mancate. Leonardo Marabini, direttore marketing di Kilometro Rosso, mi ha accompagnato in una visita guidata a laboratori e centri di ricerca incredibili, con strumenti estremamente sofisticati, dove operano ingegneri e ricercatori giovani molto appassionati del loro lavoro.

Percorsa la galleria Brembo, dove sono esposti, come opere d’arte, i freni che Brembo produce per Ferrari, Aston Martin, Porsche, Audi, Mercedes, abbiamo visitato l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, una fondazione scientifica privata che opera senza fini di lucro nel campo della ricerca biomedica. Un ambiente brulicante di giovani ricercatori, per lo più donne, che utilizzano strumenti dalle tecnologie avanzatissime, come per esempio il microscopio elettronico a scansione.

L’incontro con Orobix ha aperto nuovi orizzonti: qui, tra le varie cose, sono molto bravi ad inventare modelli matematici al fine di ottimizzare risorse e proporre algoritmi in grado di massimizzare i risultati in molti campi della nostra vita, in particolare negli ambiti dell’energia, della produzione e della distribuzione.

Quindi ho visitato il laboratorio di Itema, un’azienda che fa ricerca per la costruzione di telai tessili: nonostante il distretto del tessile bergamasco abbia sofferto drammaticamente la crisi, questo centro di ricerca e sviluppo è leader mondiale nelle innovazioni dei telai.

E per finire sono entrato nel regno delle meraviglie: il laboratorio del centro di meccatronica “Intellimech”, un Consorzio di aziende finalizzato alla ricerca interdisciplinare nell’ambito della Meccatronica, comprendente la progettazione elettronica avanzata, quella informatica e dei sistemi ICT e della meccanica, per applicazioni in settori industriali differenti.

Al Consorzio aderiscono diciotto imprese di settori e aree geografiche diverse; qui vengono gestiti progetti di R&S e sperimentazione interdisciplinare di piattaforme tecnologiche precompetitive e vengono realizzati prototipi e dimostratori per applicazioni innovative infrasettoriali di interesse dei Consorziati.

A settembre, prima di iniziare il nuovo anno scolastico, trascorrerò qualche giorno in questi laboratori: non vedo l’ora! (A dire il vero non mi è mai capitato di sperare che arrivi settembre). Poter lavorare con super esperti e in veri laboratori è un privilegio incredibile, ne sono consapevole.

Ora vado a preparare le valigie: sono in partenza per la Digital Accademia di H-Farm, ma di questo vi racconterò il prossimo mese.

Dueville, 8 agosto 2014Cesare Cacitti

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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