La situazione attuale degli insegnanti di sostegno
Negli ultimi anni, il numero degli insegnanti di sostegno (IdS) in Italia ha raggiunto livelli record, con oltre 217.000 unità nel 2022-2023. Questo rappresenta un incremento significativo rispetto agli anni precedenti, ma solleva interrogativi sulla reale efficacia del servizio. Infatti, nonostante l’aumento numerico, la qualità dell’inclusione scolastica non sembra essere migliorata in modo proporzionale. Secondo l’economista Carlo Cottarelli, è legittimo chiedersi se il problema risieda nell’inclusione stessa o nell’inefficienza del sistema educativo.
Disparità territoriali e formazione degli IdS
Un aspetto critico della situazione è la disparità territoriale nella distribuzione degli insegnanti di sostegno. Al Sud, il numero di IdS è significativamente più alto rispetto al Nord, ma ciò non si traduce necessariamente in una maggiore qualità del servizio.
Infatti, il 41% degli IdS al Nord non ha una formazione adeguata, mentre al Sud questa percentuale è del 15%. Inoltre, il sistema di formazione per diventare IdS presenta costi elevati e accesso limitato, con una concentrazione di opportunità formative al Sud. Questo squilibrio contribuisce a una carenza di IdS specializzati nelle regioni settentrionali.
Il precariato e la continuità didattica
Un altro problema rilevante è il precariato: il 59% degli IdS è a tempo determinato, con punte del 70% al Nord. Questa instabilità porta a continui cambi di insegnanti, minando il rapporto di fiducia tra alunno e docente e compromettendo la continuità pedagogica. La rotazione annuale degli IdS impedisce una pianificazione didattica efficace, creando un ambiente di apprendimento instabile per gli studenti con disabilità.
Proposte di riforma per un sistema più inclusivo
Di fronte a queste problematiche, sono state avanzate diverse proposte di riforma. Una delle più promettenti è la creazione della ‘cattedra inclusiva’, che prevede una collaborazione più stretta tra insegnanti di sostegno e docenti curricolari. Questo approccio mira a diffondere le competenze di inclusione tra tutti i docenti, riducendo la dipendenza da figure specifiche. Inoltre, è fondamentale stabilizzare il personale attraverso assunzioni a tempo indeterminato e ampliare l’offerta di corsi di specializzazione per garantire una preparazione adeguata degli IdS.
Valutazione dell’efficacia del sistema attuale
Infine, è essenziale condurre una valutazione approfondita dell’efficacia del sistema attuale. Attualmente, mancano studi ministeriali che analizzino in modo dettagliato l’impatto degli IdS sulla qualità dell’inclusione scolastica.
Una ricerca approfondita potrebbe fornire dati utili per decidere se continuare con l’attuale modello o se sia necessario un cambiamento radicale. L’obiettivo finale deve essere quello di garantire un ambiente scolastico realmente inclusivo, in cui gli IdS siano ben formati e in grado di lavorare in sinergia con gli altri insegnanti.