Faccio parte della “generazione perduta”. Sono nato nel 1975, quando in Italia spopolava Elvis Presley, la Tv iniziava a trasmettere a colori e mio padre comprava la sua prima macchina, una Lancia Delta.La mia generazione, così come quella degli inizi degli anni Ottanta, è quella che doveva avere un “pezzo di carta” in mano. Siamo quelli del grande sogno, del boom economico. “Anche l’operaio sogna il figlio dottore”, si cantava.
È andata così.
Oggi, i trenta-quarantenni, hanno tutti o quasi il diploma,