Il quoziente intellettivo e l’intelligenza artificiale
Negli ultimi anni, il dibattito sull’intelligenza artificiale (AI) ha preso piede, con esperti che si interrogano su come misurare i progressi di questa tecnologia in continua evoluzione. Recentemente, il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha affermato che l’AI migliora annualmente di una deviazione standard in termini di quoziente intellettivo (QI). Tuttavia, questa affermazione ha sollevato molte domande sulla validità di utilizzare il QI, un parametro tradizionalmente associato all’intelligenza umana, per valutare le capacità delle macchine.
Le limitazioni del QI come misura
Il QI è stato concepito per misurare le capacità cognitive umane, ma molti esperti, tra cui la ricercatrice Sandra Wachter dell’Università di Oxford, avvertono che applicare questo strumento all’AI è fuorviante.
I test del QI si basano su una concezione ristretta di intelligenza, che non tiene conto delle peculiarità e delle modalità di apprendimento delle macchine. Inoltre, i test del QI hanno origini controverse e sono stati criticati per la loro suscettibilità ai pregiudizi culturali e sociali.
Un approccio inadeguato per l’AI
Le macchine, a differenza degli esseri umani, elaborano informazioni in modo radicalmente diverso. I modelli di AI sono addestrati su enormi quantità di dati, spesso provenienti da fonti web, il che conferisce loro un vantaggio ingiusto nei test del QI. Questi test, progettati per valutare le capacità di risoluzione dei problemi degli esseri umani, non sono adatti per una tecnologia che affronta tali compiti in maniera differente. Heidy Khlaaf, chief AI scientist presso l’AI Now Institute, sottolinea l’importanza di sviluppare metodi di valutazione più appropriati per l’AI, che riflettano le sue reali capacità e limitazioni.
Il rischio di false aspettative
Continuare a utilizzare il QI come benchmark per l’intelligenza artificiale può alimentare fraintendimenti e false aspettative sullo stato attuale di questa tecnologia. È fondamentale che gli esperti e il pubblico comprendano che l’AI non è semplicemente una replica dell’intelligenza umana, ma una forma di intelligenza con caratteristiche uniche. La creazione di test più adeguati e specifici per l’AI è essenziale per una valutazione accurata delle sue capacità e per evitare di cadere in trappole ideologiche che possono distorcere la nostra comprensione di questa tecnologia innovativa.