L’unione fa la forza, è ben noto. Allora c’è da aspettarsi davvero qualcosa di molto forte nel mondo della Formula 1 a seguito dell’alleanza fra due colossi del mondo automobilistico: Lotus e Renault.
Infatti, è stata da pochi giorni resa ufficiale la notizia, che già circolava come rumor, della partnership fra il Gruppo Lotus e la Genii Capital, finanziaria che lo scorso anno aveva acquistato il 75% del Team Renault F1, per dare vita ad una nuova, potente, scuderia di Formula 1: la Lotus Renault GP.
I suoi motori si accenderanno già il prossimo anno, con il GP del 2011, ma l’accordo è decisamente più lungimirante visto che i contratti di sponsorizzazione datano fino al 2017.
Il debutto avverrà in pista a bordo di una vettura, motorizzata Renault, considerabile come la reinterpretazione in chiave attuale della sportiva che, nel 1980, al tempo della prima partnership fra Lotus e Renault, brillò nel mondo delle corse di F1.
Una livrea nero-dorata, con telaio Renault, sul quale questo nome compare prevalentemente, con design adattato ai parametri estetici moderni e che già si preannuncia in grado di soddisfare anche i “palati” più pretenziosi degli appassionati di settore. A guidarla sicuramente il polacco Robert Kubica, mentre sul secondo nome ancora non ci sono informazioni ufficiali.
Questa partnership dunque ha mantenuto la precedente formula nella quale era la Renault ad offrire il proprio know-how tecnologico ed ingegneristico, oltre che l’esperienza sul campo, nella motorizzazione delle vetture. In realtà però, l’indotto generato da questa fusione si rivelerà, per entrambi i partner, co-titolari della scuderia, molto ricco anche da altri punti di vista, uno dei quali il ritorno in termini di immagine.
Una fusione dunque strategica, in grado attrarre investitori, sponsor e pubblicità. La Lotus, poi, dovrebbe riuscire ad “ottenere” da questa alleanza anche molti buon spunto per una probabile linea di vetture sportive stradali granturismo: si parla di nuovi materiali, nuove tecnologie, innovative linee aerodinamiche.
Staremo a vedere ma, nel frattempo, già il solo fatto di essersi riaffermata nel mondo della F1 è per la Lotus un ottimo risultato, sostenuto dalla casa madre Proton. Il suo CEO, Dany Bahar, l’ha detto molto chiaramente «we are Lotus and we are back».
Entrambe le case arrivano dunque al cospetto di questa unione portando un’eredità di successi dal passato, ma gli obiettivi che hanno in mente si collocano nel futuro: entrare di nuovo come leader nel mondo delle corse e affrontare alla pari i grandi nomi in esso già affermatisi.
Un obiettivo ambizioso, ma alla portata di questa nuova scuderia perché, come dice l’Amministratore Delegato di Renault, Carlos Ghosn «questa alleanza darà nuovo impulso alla squadra di F1 che la prossima stagione avrà modo di competere con i migliori». L’importante, intanto, è partecipare e riuscire a dare agli appassionati delle piste emozioni e coinvolgimento, magari come quelli che riuscivano a provare quando, a guidare le Lotus con propulsori Renault, c’era l’indimenticabile ed in arrivato Ayrton Senna.