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L’uso delle AI ha creato nuove professioni: ecco quali

Le intelligenze artificiali si sostituiranno all'uomo o genereranno nuove opportunità professionali?

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Le intelligenze artificiali (AI), com’è noto, rappresentano una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche del nostro tempo. Questi modelli di apprendimento automatico sono progettati per emulare l’intelligenza umana; il loro utilizzo, quindi, può avere risvolti positivi in termini di risparmio di tempo e di risorse per tantissime attività di routine.

Non a caso, oggi, esistono realtà che insegnano come impiegare tali strumenti per migliorare il flusso di lavoro, la produttività o gli affari. È quanto si prefigge, ad esempio, la consulenza AI per le aziende di AIHero, una realtà che, per l’appunto, utilizza i modelli di apprendimento automatico per migliorare le performance.

Inizialmente, l’avvento delle AI ha suscitato legittime preoccupazioni in merito alla fine di determinate professioni. Ciò nonostante la realtà si è dimostrata più complessa e sfaccettata. Invece di sostituire completamente le persone, infatti, le AI hanno stanno creando nuove opportunità di lavoro perché hanno contribuito alla nascita di nuove professioni. Vediamo quali sono.

Premessa: come funziona l’AI in breve

L’AI imita il comportamento umano attraverso l’adozione di meccanismi che non derivano da un intelletto pensante, bensì da algoritmi. Anche se si sta “chattando” con un’AI, in realtà si sta semplicemente interagendo un programma progettato per simulare una conversazione umana

Tutto questo si rifà al concetto di “natural language generation (NLG)”, cioè un sottoinsieme di intelligenza artificiale che si occupa della generazione automatica di testi human-like da dati strutturati. Al momento è già in uso per la produzione di articoli di notizie, report, descrizioni di prodotti, risposte automatiche e altro ancora.

Il prompt engineering

Uno dei settori in cui si è osservato un rapido sviluppo di nuove professioni è il campo del prompt engineering e delle tecnologie correlate. Questo, che si concentra sull’utilizzo delle AI per generare contenuti testuali, ha aperto la strada a una serie di nuove opportunità lavorative.

Si tratta di una branca che abbraccia la progettazione e l’ottimizzazione di prompt, ovvero istruzioni o input che vengono forniti a modelli di intelligenza artificiale, come modelli di linguaggio GPT (Generative Pre-trained Transformer) o altri modelli di apprendimento automatico, per generare output specifici. In sostanza, il prompt engineering mira a formulare input che producano risposte desiderate o generino output coerenti e rilevanti.

Altri sbocchi professionali emergenti

Gli sbocchi lavorativi nel campo del prompt engineering sono ancora in via di definizione, ma già di questi tempi, sul mercato del lavoro sono arrivate richieste di esperti come copywriter AI, esperti di generazione automatica di contenuti e consulente di prompt strategy.

Queste sono solo alcune delle nuove figure professionali emerse con la diffusione delle AI, ma c’è da aspettarsi che ne verranno fuori delle altre. L’utilizzo di questi strumenti, tra l’altro, sta facendo emergere il bisogno di distinguere, non solo legalmente, un contenuto reale da uno fake (o deep-fake, come da definizione).

Al momento l’attività di debunking (cioè di chiarimento e analisi) è per lo più amatoriale o hobbistica ma, anche in questo ambito, c’è da aspettarsi una futura domanda di esperti debunker.

Il vantaggio di utilizzare le AI in ambito professionale è quello di velocizzare mansioni manuali lunghe e complesse, riducendo al contempo il margine di errore. Queste possono infatti elaborare enormi quantità di dati in tempi molto più brevi rispetto agli esseri umani e, quindi, permette alle persone di concentrarsi su compiti che richiedono intelligenza emotiva, creatività e pensiero critico.

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Scritto da Redazione Think