Immaginiamoci di nuovo bambini, a Natale: finalmente ci hanno regalato quella macchinina tanto desiderata. Va bene, è una utilitaria, ma ci dicono che non abbiamo bisogno di qualcosa di meglio. Non potremmo apprezzarlo, ci dicono. Va bene. Se non che ci guardiamo attorno e tutti gli altri bambini hanno ricevuto una Ferrari. E stanno già cominciando a imparare a come giocarci.
È un po’ la situazione dell’Italia con la fibra ottica nell’anno 2015. Abbiamo connessioni fibra ottica 20, 30 e 50 Megabit e un po’ di 100 Megabit (con solo i 300 di Vodafone a Milano e Bologna). In Europa invece questo è l’anno in cui il Gigabit da tentativo di pionieri diventa realtà solida. Tanto che quelli di Broadbrandtrends prevedono di pubblicare un rapporto, questo inverno, chiamato The rise of gigabit broadband in Europe.
Penso a quanto detto qualche giorno fa dal nuovo capo della direzione generale Connect nella Commissione europea, Roberto Viola, ossia l’istituzione massima che in Europa elabora la strategia per la banda ultra larga (tra le altre cose). “In alcuni paesi europei (Belgio, Olanda, Scandinavia), da settembre alcune aziende inizieranno a fornire 1 gigabit alle case; per noi forse sarebbe troppo, ma siamo davanti ad una scelta, e quella scelta non può non essere il salto tecnologico. Addio al rame, fibra per tutti. Non esiste alternativa, continuare a parlare di un passaggio da 20 megabit a 50 vuol dire inseguire il passato. Mentre noi dobbiamo abbracciare il futuro”.
È vero, però ci tocca dire Viola che il gigabit nelle case nei Paesi dell’Unione europea non arriverà “da settembre”: ahimè (per l’Italia) il Gigabit c’è già da dieci anni in certi posti, anche se in effetti solo negli ultimi mesi è entrato nelle coperture dei grossi operatori.
Ma questo dato di fatto conferma con maggiore forza il senso delle parole di Viola: il futuro a cui dobbiamo guardare è il gigabit. A maggior ragione perché nei Paesi vicini è già il presente.
E allora vediamolo questo presente. Abbiamo fatto una ricognizione delle offerte banda ultra larga di alcuni Paesi europei.
LE CITTA’ EUROPEE CHE GIA’ VANNO A 1 GIGA AL SECONDO
Emerge che uno dei posti dov’è meglio vivere da questo punto di vista è la Francia. Un po’ lo sapevamo già perché da dieci anni la Francia eccelle, in Occidente, per costi e velocità della banda larga. Ora ha trasposto il primato in quella “ultra larga”: il gigabit costa 25,99 euro con Bouygues Telecom e 35,98 euro con Free (la copertura è diversa).
Il Regno Unito è un Paese storicamente poco incline alla fibra ottica nelle case, ma ha comunque alcune città coperte dal servizio. Le “Gigabit City” di CityFibre: Coventry, Edimburgo, Aberdeen, Peterborough, York. Ci sono poi provider locali, come Hyperoptic, B4RN, e JT, in villaggi e isole.
Quello delle “Gigabit Communities” è un fenomeno del tutto sconosciuto da noi: i nostri provider minori non hanno voluto correre avanti con velocità gigabit.
Per non parlare delle municipalità, per le quali certo la banda larga (nemmeno “ultra”) difficilmente è nelle priorità di investimento.
In Germania arriviamo a 200 Megabit, con Kabel Deutschland e 59,99 euro al mese. Il Gigabit è offerto anche in Portogallo dall’operatore Zon e in Spagna da Guifi.net Foundation, ma sono tentativi pioneristici piuttosto limitati. Ristrette a singole città sono anche le reti Gigabit svedesi, fatte grazie all’impegno di municipalità.La Lettonia ha il Gigabit dal 2013 (con Lattelecom), ma in generale tutti i Paesi dell’Est (anche quelli extra comunitari) hanno ormai familiarità con questa velocità. Idem per Romania (operatore RCS&RDS), Lussemburgo (Post), Svizzera (Swisscom), Norvegia (Lyse Telecom). Negli ultimi dodici mesi ci sono stati sei lanci di offerte Gigabit alle case in Europa.
Anche negli Stati Uniti c’è stato un recente boom del gigabit, ma ancora più ampio che in Europa, grazie alla spinta di Google (progetto Fiber), a 70 dollari; poi imitato da AT&T e Comcast (in prezzi e velocità), mentre il principale operatore banda ultra larga (Verizon) ancora attende di fare questo passo (si ferma a 75 Megabit, per 79,99 dollari).
GPON, LA BANDA ULTRA LARGA CONDIVISA
Adesso solo la fibra ottica nelle case può dare 1 Gigabit al secondo (anche 2, in alcuni Paesi dell’Estremo Oriente). La velocità reale in questo caso varia da 500 a 900 Megabit, secondo diversi test. Sappiamo infatti che queste reti residenziali sono su tecnologia Gpon, dove c’è una condivisione della banda fra tutti i condomini delle vicinanze. Le reti fibra ottica “pure”, punto-punto, sono prerogativa delle aziende.
In Italia sarebbe già tanto avere Gpon diffuso nelle case. Bisogna avere la fortuna di abitare a Milano e Bologna per avere i 300 Megabit: con Vodafone (su rete Metroweb). Altrimenti ci si ferma a 100 Megabit su reti fibra nelle case (in una decina di città). Questa stessa velocità è offerta anche su reti fibra ottica fino agli armadi, con Fastweb e Vodafone. In questo caso però la velocità reale è inferiore, circa 75 Megabit, perché l’ultimo tratto è in rame. Negli ultimi due anni, la copertura fibra ottica ha avuto un boom in Italia, è vero; non solo però resta in forte ritardo con l’Europa, ma si mostra anche con il respiro corto, dato che gli operatori hanno potenziato la copertura solo con reti fibra ottica fino agli armadi.
Aspettiamoci il nostro primo gigabit nel 2016, quindi con anni di ritardo rispetto ai vicini.
COSA FANNO TELECOM, FASTWEB, WIND E GLI ALTRI
La novità più imminente è forse l’utilizzo di tecnologie migliori su reti miste rame-fibra, come annunciato da Fastweb e Telecom Italia, che ora le stanno sperimentando. Fastweb ha promesso esplicitamente un Gigabit nel 2016. Per quanto riguarda la fibra ottica fino alle case, Telecom Italia ha un piano di coprire 100 città da qui al 2018. Ma ancora non si sa in quale percentuale; certo non tutte. Né si sa quando partirà la prima città del nuovo piano: dovremo aspettare settembre, con i risultati della Consultazione Pubblica 2015 fatta da Infratel (ministero dello Sviluppo economico) con tutti gli operatori. Ad oggi Telecom ha una rete siffatta solo a Milano. Su fibra ottica fino agli armadi, invece, arriva al massimo a 50 Megabit.
L’altro operatore con piani fibra ottica fino alle case (in 600 città) è Metroweb, con il sostegno di Cassa depositi e prestiti, Wind e Vodafone, ma al momento non sono chiari i dettagli. Né è una buona notizia quella passata quasi in sordina pochi giorni fa: il piano banda ultra larga governativo 2014-2020 comincerà a spendere i soldi pubblici solo ad aprile 2016 , quindi difficilmente vedremo gli effetti prima di fine 2016-inizi 2017.
Questa è la situazione. Non siamo più bambini, ma il bisogno di sognare il futuro è ancora intatto: come ha detto Viola, “questo è il momento delle decisioni”. L’Italia dovrebbe decidere di puntare decisamente alla fibra ottica nelle case e al Gigabit. Ma non ancora mostrato con chiarezza di aver deciso così. Non l’hanno mostrato il Governo né tantomeno gli operatori.
E il tempo per farlo sta per scadere, sotto la pressa dei Paesi vicini. Che invece stanno correndo già da un pezzo con il futuro negli occhi.
ALESSANDRO LONGO