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Mappe, turismo, cultura: così in Toscana abbiamo federato l’Opendata

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Quella che racconto è la storia di alcune amministrazioni pubbliche che davanti al tema degli opendata ed alla necessità di pubblicare in rete i propri dati hanno pensato di utilizzare un approccio diverso, che mi piace definire innovativo.Abbiamo pensato di non iscriverci alla moda del momento cercando di battere il record di daset pubblicati, ma di lavorare insieme per lavorare sulla qualità dei dati pubblicati.

Le amministrazioni in questione sono la Provincia di Prato, di cui sono Assessore al Governo del Territorio e all’innovazione, la Provincia di Firenze, la Provincia di Pistoia e l’Autorità di Bacino del fiume Arno.

Il primo obiettivo era quello di mettere insieme in un unico strumento i dati georeferenziati e non. Il secondo di fornire in un unico portale i dati di tutte le pubbliche amministrazioni che partecipano al progetto, con una architettura federata nella quale ogni soggetto gestisce i propri dati, e li mette a disposizione di un motore di ricerca.

Per fare un esempio volevamo che il cittadino interessato ai sistemi naturali del territorio potesse raccogliere in un’unica mappa di visualizzazione i parchi e le aree protette di tutte e tre le province.

Insomma abbiamo cercato di fare rete. Messo insieme competenze e razionalizzato i costi per arrivare a un prodotto che offre un servizio avanzato a vantaggio di enti, professionisti, imprese e cittadini.I dati presenti, rielaborati in modo da dare una lettura omogenea dell’area, sono il combinato di territori e di enti diversi, sono georeferenziati e non, consentono la condivisione e l’accessibilità delle informazioni.

Il portale è operativo dalla scorsa settimana e l’abbiamo chiamato opendata network www.opendatanetwork.it.

Il portale non è il punto di arrivo, ma è solo l’inizio di un progetto con il quale abbiamo l’obiettivo da un lato di arricchirlo con nuovi contenuti, dall’altro di coinvolgere altre realtà, comuni, soggetti pubblici e privati, per aumentare le fonti di provenienza dei dataset, omogeneizzando ed aggregare, in una lettura di territorio di area vasta, dati diversi per natura e per provenienza.

La nostra ambizione è che Opendata Network possa diventare un modello di condivisione dei dati del territorio, per fornire dati di qualità a cittadini ed imprese e per migliorare le azioni delle pubbliche amministrazioni avendo a disposizione quadri conoscitivi complessi ed aggiornati.

Naturalmente l’infrastruttura è completamente open source e riutilizzabile da altri enti.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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