in

Mastroberti: “L’innovazione si è fermata a Eboli”

lifestyle

Siamo due startupper lucani, Daniele Mastroberti e Giusy Manzella, che ogni mattina si svegliano in Basilicata e sanno che dovranno impegnarsi il triplo degli altri.Si, perché svegliarsi in Basilicata vuol dire vedere viaggiare i bit sull’autostrada informatica alla velocità più bassa d’Italia.

Parlare di Innovazione in Basilicata vuol dire fare i conti con una realtà difficile e problematica che solo con una grande determinazione e volontà si possono sovrastare.Quasi il 30% dei comuni lucani, infatti, ha una connessione Adsl che viaggia intorno ai 0,6 Mbit/s in download. Senza parlare in upload che sarebbe un numero ancor più vicino allo zero. Lo zero delle temperature invernali.

Alcuni comuni (i più fortunati) riescono a navigare a circa 7 Mbit/s e nello stesso capoluogo solo per alcune zone si può parlare di banda larga (con connessioni a circa 20 Mbit/s), dove pagare un abbonamento vuol dire pagare per quello che si ha e non per quello che si spera di avere.

Ma non finisce qui. Svegliarsi in Basilicata vuol dire, anche, saper di non avere un’adeguata rete infrastrutturale che ci permetta di muoverci al meglio nel mondo reale.Sono passati pochi giorni dall’ultimo episodio di #707odisseasuibinari (Roma-Taranto) dove i treni, per la loro poca potenza motrice, faticano “ad arrampicarsi” sulle rotaie rischiando di scivolare sulle stesse e raggiungendo la meta solo grazie all’aiuto di un secondo rimorchio esterno.

Non è migliore la mobilità su gomma. Non solo su strade di carattere regionale ma anche per i collegamenti interregionali. Chi si sveglia in Basilica sa che potrà trovare lungo il percorso tratti di strada chiusi per lavori, manutenzione varie. Come ad esempio avviene per l’unica autostrada che collega la Basilicata alla Campania, che è spesso chiusa in alcuni tratti, creando notevoli disagi e ritardi.

La banda larga, la rete ferroviaria e quella stradale sono problemi più che altro strutturali, dovuti, forse, anche ad una non facile situazione morfologica del territorio e alle poche risorse a disposizione.

Cristo si è fermato ad Eboli ancora una volta! Ma l’innovazione non guarda né i numeri, né dove abiti. L’innovazione, infatti, non si è fermata ad Eboli.

Se oggi Carlo Levi si svegliasse in Basilicata vedrebbe giovani startupper scommettere nella propria Terra.Vedrebbe in oasi come Bi-Cube (l’incubatore di Basilicata Innovazione) idee nascere, crescere e diventare imprese innovative nonostante tutte le difficoltà (banda larga in primis).Vedrebbe giovani che accettano la sfida nella sfida. Accettano di andare a letto tardi e svegliarsi presto la mattina per caricare un progetto in rete.

Per trovare l’autostrada informatica meno trafficata evitando che pacchetti di bit si accodino nei router.

Dopo una giornata di lavoro ti addormenti ed inizi a sognare che quello che stai facendo potrà cambiare le cose. Giornate così ne stiamo vivendo tante con la convinzione che un giorno ci sveglieremo e le cose saranno cambiate davvero, non solo in Basilicata ma nell’Italia intera.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

What do you think?

Scritto da chef

innovaizone

Grazie Obama, adesso i politici corrono tutti sui social (e le elezioni non finiscono mai)

ambiente

Due studenti, il crowdsourcing in architettura e Verona 2050