in

Menichinelli: oggi apre il FabLab Trento, all’interno del nuovo MUSE

lifestyle

Dalla fine degli anni ’90 il mondo della collaborazione online si è esteso non solo dentro al mondo del software, ma anche all’interno di altri contesti quali lo sviluppo di ricerche biotecnologiche, di progetti di hardware, di design, film e molto altro. Sin dal 2005, quando ero uno studente di design, mi sono interessato a ricercare come usare gli strumenti ed i processi di design nel replicare e diffondere queste reti collaborative all’incrocio tra dimensione online e dimensione locale.

In questo contesto, i primi FabLab sono sorti ormai dieci anni fa, e in questi dieci anni si sono sviluppati sia in quantità (ogni anno raddoppia il numero di FabLab, e si trovano in ogni continente) e qualità (i processi e le pratiche si sono raffinati collaborativamente ed i progetti sviluppati hanno coperto tutte le scale, dal circuito elettronico ad un edificio intero).

I FabLab sono quindi un esempio perfetto di come reti collaborative online si incontrino con le comunità locali. Per questo motivo dal 2008 ho iniziato a studiarli e poi a partecipare attivamente nella comunità e nelle attività dei FabLab.

Purtroppo però il tema FabLab non riscuoteva ancora molto interesse in Italia in quegli anni, per cui a inizio 2011 mi sono spostato a Helsinki, in Finlandia, dove tra studi e ricerche ho lavorato a tante cose, tra cui lo sviluppo dell’Aalto FabLab all’interno della Media Factory (una unità dedita alla facilitazione dei rapporti della Aalto University con l’esterno nel contesto dei vecchi e nuovi media) e l’organizzazione del primo festival dedicato alla cultura e conoscenza Open, l’Open Knowledge Festival (di cui vi ha già raccontato Maurizio Napolitano).

Nel frattempo in Italia il primo FabLab è sorto a Torino, prima temporaneamente nel 2011 come FabLab Italia all’interno della mostra Stazione Futuro, ed ora come laboratorio stabile denominato FabLab Torino all’interno delle Officine Arduino. In seguito, nell’autunno 2012, un altro è sorto a Reggio Emilia (che ho avuto il piacere di aiutare, anche se con un ruolo molto piccolo), come collaborazione tra il Comune di Reggio Emilia e Reggio Emilia Innovazione. Un altro ancora (Mediterranean FabLab) è nato a Cava dei Tirreni (Salerno), grazie all’attività della Accademia Mediterranea d’Architettura.

In seguito, nella primavera 2013, altri due Fablab sono stati aperti a Chieri (Torino) con il TechLab e a Novara con il WeDoFabLab. Altre iniziative di costituzione di FabLab in Italia sono in fase di sviluppo a Firenze, Milano (con varie iniziative), Bologna, Rimini, Roma, Napoli (con due iniziative), Palermo, Bari.

Tra mille difficoltà, poche risorse e pochi supporti, anche la comunità italiana dei FabLab sta comunque sviluppandosi ad un ritmo accelerato.

Terminati alcuni progetti e una prima parte di studi e ricerche, da qualche mese sono tornato in Italia e fortunatamente ho avuto modo di portare l’esperienza fatta a Helsinki nella costituzione di un nuovo FabLab che sta per aprire: il MUSE Fablab. Sta aprendo infatti a Trento un nuovo Museo delle Scienze, il MUSE, parte del quartiere de Le Albere, un progetto di Renzo Piano. Il MUSE si prefigge di creare consapevolezza sul patrimonio naturale e sull’impegno etico nella conservazione della natura e dell’ambiente; cogliere il rapporto tra locale e globale, a partire dai fattori ambientali; favorire un approccio informale, ludico, partecipato, in prima persona, con la scienza e le sue applicazioni tecnologiche.

Da Marzo 2013 ho lavorato allo sviluppo del MUSE Fablab, discutendone con la comunità locale e portando l’esperienza fatta sia nello sviluppo dell’Aalto FabLab a Helsinki, che con la mia partecipazione al Fab BootCamp nel FabLab Barcelona e alla FabAcademy nel FabLab Amsterdam (la principale offerta educativa della rete dei FabLab).

Dato l’inserimento del laboratorio all’interno di un museo scientifico, particolare attenzione viene data all’offerta di attività didattiche per tutte le età e per tutti i visitatori. Inoltre, il laboratorio verrà usato per sviluppare strumentazioni, esposizioni e attività per il museo stesso, in collaborazione con gli altri laboratori. Infine, il laboratorio attiverà iniziative e collaborazioni con le Università, le imprese, le Fondazioni, gli enti di ricerca ed incubazione di nuove aziende (startup) nel territorio Trentino. Il MUSE Fablab non sarà quindi un laboratorio focalizzato solo verso il proprio interno, ma avrà anche un impatto positivo verso la città e il territorio per quanto riguarda formazione, sviluppo e ricerca, imprenditoria e internazionalizzazione.

Il Fablab apre oggi, sabato 27 Luglio 2013, durante l’inaugurazione di tutto il museo; io seguirò lo sviluppo del FabLab (tra calendario attività e business plan) fino a Settembre, poi lo gestiranno Sabina Barcucci e Matteo Perini, che già mi stanno affiancando nel suo sviluppo. L’inaugurazione del MUSE durerà 24 ore, una notte bianca della scienza con Frankie Hi-nrg, Giovanni Lindo Ferretti, Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, Niccolò Fabi, Ascanio Celestini, Telmo Pievani, Giulio Giorello, Patrizio Roversi, Luca Mercalli, Renzo Piano e tanti altri.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

What do you think?

Scritto da chef

innovaizone

Codemotion Kids, il futuro a misura di bimbo. Torino, avanti coding

innovaizone

5 consigli da 5 artigiani innovatori legando tradizione e innovazione