Se Perugia e Modica richiamano gli appassionati dell’oro bruno e nocciola, con una manifestazione squisitamente a tema come Eurochocolate, nel capoluogo umbro e il famoso fondente “a freddo”, tramandato dagli Aztechi, ricreato nella cittadina siciliana (qui, l’Antica Cioccolateria Bonajuto è una tappa obbligata), tante altre sono le mete d’aggiungere alla ricerca dell’inquietante colore intenso del cacao, per scoprirne innumerevoli forme e fragranze.
Immaginatevi sul set di Le Chocolat, acclamato film di Lasse Hallstrom con un’ispirata Juliette Binoche che vi esorta a degustare l’elisir del buon umore, grazie agli ingredienti amalgamati quasi per una scienza occulta, assecondando l’anima e la personalità di ciascun avventore. E sembra davvero esserci una possibile relazione tra il cioccolato e il carattere; tralasciando le generalizzazioni, il fondente è preferito da persone molto determinate e dai tradizionalisti, quello al latte, dai timidi e dagli introversi.
Come pure il cioccolato al peperoncino non si rifà soltanto alla fantasticheria di Lasse Hallstrom per Le Chocolat, perché l’antica tradizione dei Maya, scopritori del cacao, è nella ricetta di una storica fabbrica cioccolatiera sorta a Napoli nel 1894, che vanta tre indirizzi imperdibili. Al “Gay-Odin”, in Via Roma 8, in Via Chiaia, 237 e in Via Stoppani 9, nella capitale, si gusta un cioccolato dal sapore “inebriante”, interamente artigianale, privo di conservanti, composto per il 70% e più, da vero cacao. Lavorato a “foresta” nel suo intrico di “rami”, a “coppetta”, con cialda e cioccolato, gianduia, nocciola o caffè e per i caratteri esuberanti, c’è “l’ostrica”, wafer fondente che racchiude una soffice mousse al cacao.
Altra sosta inconsueta a Roma, è in Via Paolo Emilio 67, con “La fabbrica dei marron glaces” e anche in questo caso, si adotta un procedimento totalmente artigianale.
Se siete fortunati, potreste entrare in laboratorio e incontrare il proprietario, Giovanni Giuliani, vedere i marroni di primissima qualità che dovranno essere lessati (per tre o quattro ore), sottoposti a canditura (nell’acqua zuccherata per venti giorni), infornati e ricoperti di cioccolato; ma, in tutto questo, non dimenticate d’assaggiarli, sono una vera prelibatezza.
A Torino, in Corso Moncalieri, 47, c’è la sfoglia extra fondente alla menta della fabbrica “Peyrano” e a Milano, il pralinato di “Cova”, in Via Montenapoleone, un indirizzo rinomato quasi quanto il popolare panettone.
Amate la cultura mitteleuropea e, al contempo, volete scoprire i segreti della celeberrima Sachertorte? Il Grand Hotel Sacher di Vienna vi offre la possibilità d’intrattenervi con i maîtres pâtissiers della migliore tradizione, i quali non mancheranno d’offrirvi le varianti più buone del famoso gateau asburgico al cioccolato.
La splendida Salisburgo, poi, non è solo la patria incontrastata di Mozart e delle sue sinfonie, ma anche delle Mozartkügeln, deliziose praline con pasta di mandorle, ricoperte da cioccolato finissimo.
Un salto in terra elvetica, tra pascoli e montagne? Al museo Chocolat Alprose nel borgo di Caslano (Lugano), si possono osservare varie fasi della lavorazione: dallo scioglimento del cacao fino alla sua intavolazione e all’imballaggio, mentre al delizioso store “Nostalgia”, acquisterete tante specialità nelle forme più diverse. Non dimenticate l’esposizione permanente Cailler-Nestlé a Broc, sulle rive del Lago di Gruyère che include un’intera sessione dedicata alle degustazioni e una visita all’omonima boutique. I pionieri del cioccolato in Europa sono svizzeri, come Cailler, cui si deve la più antica fabbrica di cioccolato (1819) ancora esistente; come Peter, inventore del cioccolato a latte e Tobler, artefice delle tavolette.
In Belgio e nelle Fiandre, non c’è villaggio senza la sua “bottega” con le tipiche conchiglie scolpite di cioccolato che dischiudono un cuore di cremosità e sapore. Molti cioccolatieri le preparano ancora a mano. A Bruxelles, il Museo del Cioccolato e del Cacao di Madame Draps svela i misteri legati al “cibo degli dei”, sulle sue origini azteche e sull’arrivo in Europa.
A Geispolsheim, per raccontare l’ascesa di una marca alla fama, al Marquise de Sévigné è stato creato un ambiente unico: il laboratorio, una sala da tè e un sorprendente chocolate shop, stimolano il piacere della scoperta e quello dei sensi. Insistendo sulla tradizione e con l’approssimarsi delle feste natalizie, a Eupen è immancabile una visita alla storica Chocolatier Mary, fra una ricca varietà di praline, circa settanta, rigorosamente artigianali, senza addensanti artificiali e conservanti.
Per choco-addict più arditi, sappiate che il cioccolato ha conquistato anche il Celeste Impero. In barba agli scettici, Pechino gli ha dedicato un intero parco a tema, il World Chocolate Wonderland, dove i più grandi cioccolatieri al mondo hanno riprodotto, fra l’altro, l’esercito di terracotta e la Grande Muraglia.