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Mike McFall, CEO di Biggby Coffee, rivela come la “malattia del CEO” può uccidere la cultura aziendale

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L’amministratore delegato di Biggby Coffee, Mike McFall, ha rivelato come la “malattia del CEO” può uccidere la cultura aziendale.

Mike McFall, CEO di Biggby Coffee, rivela come la “malattia del CEO” può uccidere la cultura aziendale

Nel 2014, il CEO di Biggby Coffee Mike McFall sapeva che il morale stava crollando tra i dipendenti del suo franchising di caffetterie dislocate nel Midwest. Gli impiegati si dimettevano senza nemmeno lasciare una nota mentre Mike McFall e il suo co-CEO non trovavano più significato nel fare il loro lavoro. “La sopravvivenza non era più un problema”, ha spiegato McFall. “Quindi qual era lo scopo di tutto il nostro lavoro?”. Fu allora che un incontro casuale lo mise dinanzi ad alcune dure verità da affrontare.

A questo proposito, il CEO di Biggby Coffee ha raccontato: “Sono andato in campeggio con mio fratello e mio figlio nel 2014, e abbiamo condiviso un fuoco con un consulente che stava parlando di capitalismo consapevole. Gli ho dato il mio biglietto da visita e lui è venuto a fare un sondaggio tra i nostri dipendenti. È stata la cosa più difficile che abbia mai letto. La gente diceva cose come: ‘È una relazione abusiva’. Ho capito che avevo costruito un muro tra me e i miei dipendenti. Avevo quella che io chiamo ‘malattia del CEO’. Non ero aperto al feedback. Non pensavo di poter sbagliare”.

La trasformazione attuata da Mike McFall per il suo brand

In seguito alla casuale conversazione intrattenuta con il consulente durante il campeggio, Mike McFall ha rivelato: “A quel punto, ci siamo impegnati davanti a tutta l’azienda per cambiare le cose.

Abbiamo aumentato gli stipendi a tutti i livelli e formato una task force per affrontare l’impegno della comunità. E abbiamo tenuto riunioni settimanali, aperte a tutto il personale, per definire il nostro scopo. Abbiamo deciso di “sostenerti nella costruzione di una vita che ami” e abbiamo sviluppato un programma di coaching per aiutare tutti, dai baristi al personale d’ufficio, a crescere personalmente e professionalmente. E ho fatto uno sforzo personale per zittire le mie convinzioni e ascoltare quando gli altri parlano, sollecitando attivamente il feedback”.

Infine, il CEO di Biggby Coffee ha dichiarato: “La trasformazione dopo quelle conversazioni strazianti è stata notevole. Ora stiamo in modo esponenziale: abbiamo 260 negozi e altri 150 da aprire entro 18 mesi. Entro la fine del 2028, vogliamo essere un’azienda da un miliardo di dollari”.

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Scritto da Ilaria Minucci

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