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Milano brilla grazie a Led, il Festival della Luce

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La febbre per il Natale ha raggiunto tutto e tutti senza esclusi. In tutte le città addobbi, alberi, illuminazioni suggestive, intonano idealmente le note di Jingle Bells, e ovunque è iniziata la caccia al regalo perfetto, quello che colpirà al cuore i propri amati. Messa da parte l’anima spirituale della festa, quello che rende il Natale unico è senza dubbio il clima, l’atmosfera, il calore.

Milano in un’ideale competizione tra città ce la sta mettendo tutta per garantirsi un primato di eccellenza in termini di allestimenti favolosi, complice la partecipazione di brand di fama internazionale e artisti più o meno noti. Se su Piazza del Duomo troneggia un favoloso albero firmato Tiffany & Co., un inno al lusso più sfrenato, che in tempi di crisi ha fatto forse storcere qualche naso, per il resto della città l’attenzione è concentrata su favolose luminarie che da qualche giorno regalano alla città lombarda un’atmosfera fiabesca.

Diciamo la verità, se Milano brilla di luci meravigliose non è per via del Natale ,anche se la tempistica calza a pennello, ma è merito di un’iniziativa che la città per la seconda volta ha accolto e che si chiama “LED Festival internazionale della Luce di Milano 2010”. Quartieri interi, strade e monumenti, tutta la città senza esclusioni, dal quadrilatero della moda famoso in tutto il mondo alle arterie periferiche di zone meno patinate o scenografiche, è stata investita da un festoso bagliore di luci per un totale di 60 installazioni che contano nomi importanti del panorama dei light designers e giovani leve del settore, gli studenti delle scuole di design milanese.

Milano dice stop alle tradizionali lampadine ad incandescenza e lo fa con delle vere e proprie opere d’arte ispirate a temi naturali o astrali che portano la firma di nomi di fama internazionale, come Matteo Thun, Gilbert Moity, Fabio Novembre e Karim Rashid e dei giovani studenti di scuole prestigiose milanesi come lo Ied, la Facoltà di Design del Politecnico, la Domus Academy o la Naba.

L’idea dietro l’iniziativa non nasce solo per regalare a Milano un abito nuovo e più festoso, ma anzi soprattutto per diffondere quanto più possibile il concetto di sostenibilità, accendendo l’attenzione sul risparmio energetico grazie all’uso di sistemi di illuminazione innovativi.

Così da qualche giorno i milanesi camminano con il naso all’insù, per ammirare la luna piena o le nuvole luminose, petali di fiori e rose a cui manca solo il profumo, panni stesi nel bel mezzo del quadrilatero della moda e farfalle bianche che volano ad ali spiegate, e ancora torri di luce e frasi d’amore. Il Festival della Luce di Milano conferma a distanza di 100 anni la città lombarda come una delle più all’avanguardia in fatto di illuminazione ed ambiente.

Proprio un secolo fa infatti Milano, dando il buon esempio all’Europa intera, fu la prima città a sostituire la luce a gas con la luce elettrica.

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Scritto da luxu

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